Grosso modo vi sono (cioe’ credo vi siano) tre crisi (interattive)
nel mondo in questo momento.
Queste tre crisi (o problematiche) hanno luogo e si manifestano in
maniera NON-uniforme a quattro livelli:
1) Mondiale / Globale
2) Regionali (Unione Europea ed altre regioni o continenti)
3) Nazionali (in ciascuna delle 193 nazioni sedute all’ONU)
4) Locali (in ciascuno dei milioni di localita’, zone e
regioni nei vari e diversi paesi del mondo)
E le crisi (o problematiche) sono:
1. La
crisi finanziaria
i) altissimi livelli di debito pubblico accumulato (nazionale / statale), e cosa fare
ii) banche insufficientemente capitalizzate,
e regolate molto male, e cosa fare
2. La
crisi economica
i) quella di carattere economico-ciclico,
e cosa fare
ii) quella di carattere economico-strutturale,
e cosa fare
iii) quella di origine/fonte/causa “risorse
ed ambiente”, e cosa fare
a)
Il picco del petrolio, uranio, ed altre risorse energetiche non-
rinnovabili
(ed anche di molte rinnovabili)
b)
I cambi climatici e la siccita, gli incendi, uragani, inondazioni, piogge,
nevicate ed
ecc. molto fuori norma ed altri fenomeni che evidenziano
(o risultano da) la
distruzione della biosfera e dall'alterazione degli equilibri
fisici e biologici / ecologici
del pianeta.
Queste crisi finanziarie ed economiche hanno degli effetti ed impatti
diversi e variabili in posti diversi, in momenti diversi.
3. La
crisi politica ed istituzionale
i) L’incapacita’ dei molti sistemi
politici nazionali e delle loro
istituzioni (sia
nelle democrazie
parlamentari che in quelle presidenziali che in sistemi
autoritari) ed anche dei sistemi mondiali
di “governance globale” (ONU,
FMI,
Banca Mondiale, OMC, e vari trattati ed accordi
bilaterali e multilaterali) di
riuscire ad auto-riformarsi / auto-trasformarsi o ri-inventarsi o
ri- vitalizzarsi sufficientemente
per poter funzionare molto meglio e per poter far fronte
in
modo adeguato alle due crisi precedenti con politiche ed iniziative appropriate
ed efficaci e
piu o meno “socialmente giuste” ed “ambientalmente
sostenibili”.
I sintomi e gli effetti e le manifestizioni esterne e la
grande quantita' di fatti empirici che queste tre crisi generano continuamente ai loro quattro livelli dove
si manifestano vengono viste ed osservate in modo diverso dai 7 miliardi di
umani sulla terra ognuno dei quali assieme agli altri nella loro (grandissima) caverna
/ grotta di Platone....
(la quale is trova nella sua Repubblica. (http://it.wikipedia.org/wiki/Mito_della_caverna)
.... sono seduti o
rannicchiati nelle caverna/ grotta in varie platee e zone riservate alla loro
comunita nazionale e linguistica. (cosi' almeno si possono parlare un po’ fra di
loro anche se non molto con gli altri)
Nella caverna o grotta di Platone (e per alcune
interpretazioni e per arrivare alle loro conclusioni e’ piu utile pensare ad
una grande caverna mentre per altre e piu' utile pensare ad una piu’ piccola grotta; d’ora in poi in
questo post usero’ la parola grotta ma intendo o grotta o caverna secondo la
spiegazione o la metafora che sto cercando di portare avanti in quel momento) si cerca di capire cosa sta succedendo
fuori guardando le ombre che le cose ed i fenomeni esterni (le tre crisi e ciascuna delle loro "sottocrisi" sopra) proiettano sulle
pareti della caverna / grotta.
Ovviamente le ombre (dovute alle tre crisi) (e quali ombre sono dovute a quali crisi o sottocrisi?) che si vedono sulle pareti della grotta
e se sono lunghe o corte, piccole o grandi, larghe o fini o finissime, scure o
meno scure, transitorie o piu’ o meno permanenti, ed ecc. dipende come minimo da:
i) la posizione del sole fuori (la quale cambia continuamente
in modo ciclico) (cioe' rimane fissa mentre la terra ruota sul suo asse, e con lei la grotta; e magari il sole sono le leggi della fisica e le tre leggi della termodinamica in particolare?)
ii) le dimensioni e la forma e le caratteristiche esterne della
cosa o del fenomeno fuori il quale ostacola o sparge la luce che entra nella
grotta e crea ombre particolari
iii) la forma e la
topografia interna delle pareti / la superfice della caverna/grotta e le
posizioni e dimensioni di possibili ostacoli interni alla grotta; (sia gli ostacali fisici della grotta che gli ostacoli creati dalla presenza di moltissime persone nella grotta)
iv) la posizione dell’osservatore particolare all’interno della grotta.
Quindi un osservatore nella parte orientale della grotta
(per esempio la Cina) vedra’ ombre diverse con caratteristiche diverse da
un’osservatore nella parte occidentale della grotta in Italia, Germania, Cipro, Grecia, o negli Stati Uniti od a Londra o
da qualcun’altro accomodato nel suo posto in un qualche altro “paese grottesco”
piu al sud o piu’ al nord. (magari il Brasile od il Sud-Africa, o la Russia, o l' India)
La forma e’ la topografia interna della superfice della grotta
sono invece uguali per tutti e piu' facilmente osservabili e determinabili quando
c’e' luce. Benche’ alcune
forme possino facilmente ostacolare completamente la vista di alcuni
osservatori.
La posizione del sole ovviamente cambia continuamente
durante il giorno (cioe' la posizione della superficie terrestre dove si trova la grotta cambia rispetto al sole) e durante la notte impedisce completamente a delle ombre
visibili di formarsi sulle pareti della grotta. Durante la notte gli osservatori dovranno aspettare il
giorno dopo per continuare i loro sforzi per capire i fenomeni esterni. (in questo esempio le tre crisi)
Rimangono le dimensioni, la forma e la caratteristiche esterne
della cosa e del fenomeno stesso.
Come capire cosa sono o quali siano? C’e' bisogno che l’osservatore
possieda tre tipi di modelli mentali interpretativi: Il primo e’ quello che (in base alle sue osservazioni)
(delle varie ombre) lo possa aiutare a definire e stabilire le caratteristiche
esterne della cosa o del fenomeno fuori. Il secondo (od i secondi) sono quelli che –in base
alle caratteristiche esterne ed osservabili del fenomeno fuori percepite o
“capite”, lo possino poi aiutare a
cercare di capire le caratteristiche interne del fenomeno e le loro variabili e
dinamiche. Ed il terzo e’ quello (il
modello interpretativo) che puo’ aiutare l’osservatore a capire le interazioni e le dinamiche “esterne” dei
vari fenomeni esterni (in questo esempio le tre crisi) l’uno con l’altro, e fra
di loro.
Quindi credo sia poco sorprendente che molti non riescano a
capire molto bene (od affatto) cosa stia succedendo, ne’ perche’.
E quando non si riesce a capire una cosa spesso ci si affida
alle osservazioni e le interpretazioni altrui od ai
media (molto poco affidabili) od al mondo accademico oppure ci si mette a fare
lo struzzo con la propria testa nella sabbia. (normalmente per paura e sperando
che il brutto fenomeno passi da se;
cioe’ che il Leone decida di andersene via da solo e senza prima
morderci malamente il sedere)
Oppure
si cerca di indovinare e di poi cercare una qualche propria soluzione personale, e molto
probabilmente sbagliandosi su ambedue le analisi.
Coloro fra i sette miliardi che invece hanno piu o meno capito
(o credono di aver capito) usano la loro conoscenza acquisita (con vari livelli
di sforzo) o per aiutare gli altri a capire anche loro, o per approffttare loro
stessi in qualche modo. (in base
ad altri modelli interpretativi spesso sbagliati anche quelli di come si possa “approfittare”) (normalmente questo vuol dire cercare
di fare piu' soldi)
Se fanno la prima cosa e se un numero sufficiente di persone
(una “massa critica”) riesce a capire, si puo' incominciare a mettere in atto varie politiche ed
iniziative che riescano poi eventualmente a risolvere ed oltrepassare le tre
crisi, od in modo permanente e
completo, od in modo molto temporaneo
e parziale (cosa, in base alla storia dell’umanita’, estremamente piu’ probabile).
Ed ovviamente non c’e nessuna garanzia che le varie
politiche ed iniziative eventualmente messe in atto, funzionino o funzioneranno cosi' come intese o "disegnate". (accadono sempre cose "imprevedibili" ed effetti ed interazioni sconosciute in anticipo)
Questa e’ piu o meno la situazione attuale nella quale si trovano i sette
miliardi di terrestri in questo momento.
(secondo me)
Ma ovviamente anch’io mi trovo in qualche angoletto della
grande grotta di Platone. Quindi
se vi sono (senz'altro) altri “esseri pensanti e ragionanti” accomodati in altri posti e posizioni nella grotta e con i
tre modelli mentali interpretativi che ho menzionato, o molto diversi o molto simili ai miei, sarebbe molto interessante poter conoscere
anche il loro proprio “punto di
vista”. (adesso che spero si
abbia capito un po' meglio anche cosa voglia dire –od almeno possa voler dire- avere “un
punto di vista”)
Il risultato migliore dello sforzo per capire cosa sta
accadendo nella nostra societa' umana sulla terra -ed alla terra stessa ed alla sua
biosfera-, e come si dovrebbe reagire,
e’ sicuramente ottenuto piu facilmente (anche se rimane estremamente difficile) da uno sforzo collettivo piuttosto che da uno individuale
anche se non tutti i “punti di vista” individuali, i quali poi formano quello collettivo, siano equivalenti fra di loro dovuto
alle molto diverse posizioni degli osservatori nella grotta ed al diverso
livello di validita’ (e di fedelta’ alla realta’) dei loro modelli
interpretativi.
…e adesso….a voi lettori per qualche commento