Friday, March 29, 2013

Non verranno

Albrecht Dürer (1471-1528) - Czterej jeźdźcy apokalipsy



Cavalieri irsuti dallo sguardo spietato
al galoppo in groppa a cavallo
con gladio arco tridente e bilancia
non verranno da quel fondo confine
manto da luci arcaiche tarlato
a tirare il sipario
di questo piccolo palco
noi stiamo correndo perché
si compia l’ultimo atto
di commedia in unica replica
siamo stanchi di stare in attesa
come pretendenti principi a un trono
siamo esausti come transiberiani
trascinati verso un confino
stiamo facendo tutto da soli
perché idoli non sono riemersi
vivi come dei da sepolcri
perché inutile sembra tanta pazienza
per vedere di Selene la fuga
e di Sole definitiva agonia
ci sentiamo ingannati da caos
che finge di rimettere in ordine
cose che non vogliono vivere insieme
ormai siamo quasi solo più ira
furiosa contro ogni elemento
raro o abbondante che sia
saremmo un corpo glorioso
mai vista prima scaturita armonia
di pavidi inetti fedifraghi avidi bari
decisi a rifarsi una vita
lontano da fetidi ghetti
affrancati da schiava esistenza
se vedessimo medesimo porto
se ci sentissimo ciurma indivisa
potremmo sventare l’aborto
nascere in culla deposta su riva
di fiume fluente in giardino dell’Eden
chi al posto nostro vorrebbe
non odo risposta dal cosmo.

Marco Sclarandis

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