I tre Sub-Sistemi del SISTEMA capitalista (nazionale e
mondiale) sono i seguenti:
Il Sub-Sistema:
1. Politico-governativo (i vari partiti ed i vari livelli amministrativi degli stati,
e le loro istituzioni)
2. Economico
(i sistemi produttivi e commerciali interni ed esterni, e le loro
imprese le quali
si riforniscono, producono, distribuiscono, vendono, esportano ed ecc.)
3. Finanziario (banche, denaro, ed ecc.)
Il primo sub-sistema orienta e guida il secondo ed il terzo.
Il terzo facilita ed alimenta il secondo.
Insieme questi tre sistemi interattivi formano “la macchina capitalista”
nazionale.
Ed ognuna di queste "macchine nazionali" e' governata (o dovrebbe esserlo) da una Carta Costituzionale Nazionale. (vedere anche il mio post precedente su questo blog "carte costituzionali dei paesi del mondo")
Le varie macchine nazionali interagiscono ed in interazione reciproca formano
“la macchina del sistema capitalista (neoliberale) internazionale” (cioe’ multinazionale e globale)
Ognuno di questi tre Sub-Sistemi a sua volta contiene varie componenti
ed altri sub-sistemi e diverse istituzioni. (pubbliche, private e della societa' civile)
Perche’ possino funzionare “le tre macchine” (quella
nazionale, quella regionale –e.g. unione europea- e quella globale) tutti
questi sistemi e sub-sistemi devono essere: i) “sani e funzionali” ; ii) coerenti l’uno con l’altro e
iii) seguire delle politiche che sono nell’interesse del funzionamento delle
“tre macchine” (nazionali, regionale e globale)
A livello nazionale per ognuno di questi sistemi possono
esistere “varie varianti” (di diverso carattere ideologico) ma queste varianti
sono inevitabilmente orientate, plasmate e limitate dai bisogni e dai requisiti: i) degli altri sub-sistemi; ii) dell’insieme del sistema nazionale
e iii) dai sistemi “supranazionali”, sia regionali che globali.
L’insieme di questo sistema capitalista globale "neoliberale" (ed i suoi 3
sub-sistemi) si inserisce e dipende (completamente) da un Quarto Sistema: Il sistema fisico e naturale-ecologico
del pianeta. Questo quarto sistema fornisce tutte le risorse necessarie al
sistema capitalista globale e ne deve “accogliere” ed assorbire o trasformare tutti
i rifiuti ed i vari tipi di inquinamento che questo produce.
Per funzionare “bene” il sistema (o la macchina) capitalista
globale e per dar lavoro al sempre piu’ alto numero di umani (a livello
globale) (e per accogliere ed assimilare ed incorporare bene i vari frutti del
loro lavoro in termine dei beni e servizi prodotti, ivi comprese varie
tecnologie) il sistema capitalista
globale (e quelli nazionali e regionali) devono crescere di circa il 3%
all’anno. Alcune nazioni ed i loro
sistemi economici possono crescere di piu’ ed altri di meno durante diversi periodi ma l’insieme del
sistema globale deve mantenere una crescita complessiva almeno dell’uno o due percento. (su questo la maggior parte degli economisti "mainstream" sono d'accordo)
Un tale sistema globale (nel quale i primi tre si alimentano
dal quarto sfruttando le sue risorse non-rinnovabili e rinnovabili ed inquinandolo…
e continuando a crescere) puo’ funzionare in periodi storici nei quali il
rapporto quantativo fra i primi tre sistemi ed il quarto composto dalle
“sources and sinks” e’ sostenibile.
Cioe’ quando la popolazione totale mondiale ed il suo PIL complessivo
sono quantitativemente piccoli rispetto alla capacita’ complessiva del sistema
fisico-naturale di: i) provvedere le risorse non rinnovabili necessarie (alla
macchina) ii) rigenerare le risorse rinnovabili necessarie (alla macchina). iii)
accogliere e disporre o trasformare i rifiuti e l’ inquinamento (in varie
forme) della macchina.
Per esempio nel 1800 quando la popolazione umana sulla terra
era di un miliardo (invece dei sette di adesso) ed il PIL totale (e le risorse
non rinnovabili e rinnovabili del quale tale PIL aveva bisogno, ed il suo inquinamento in varie forme) era
quasi irrisorio rispetto alle capacita’ complessive del sistema fisico e
naturale-ecologico planetario. (ed
era sicuramente irrisorio nel 1500)
Adesso questo rapporto e’ molto diverso (molto peggiore per
il “quarto sistema”) e quindi siamo arrivati alla “non-sostenibilita” dei primi
tre.
Alcune ragioni specifiche sono: i) il picco del petrolio (una delle risorse ed una fonte
principale dell’energia necessaria per l’operazione della macchina globale il
quale finira’ prima o poi ed e’ gia incominciato a scarseggiare ii) i cambi
climatici (uno dei risultati delle
forme di inquinamento della macchina cioe’ l’andride carbonica– ma ce ne sono
altre- le quali stanno causando il riscaldamento globale e l’acidificazione
degli oceani, con a loro turno altri vari risultati negativi) e iii) la distruzione graduale (in varie forme e modi) della
“biosfera” (cioe tutta la flora e la fauna terrestre da quella piu micro a
quella piu macro) e’ in corso e si sta intesificando ed aggravando sempre piu'.
Tutte queste ragioni della
non-sostenibilita della macchina globale si possono riassumere sotto la rubrica
di “Limiti alla Crescita”
(demografica ed economica)
E tutti i problemi si manifestano sia a livello nazionale,
che regionale e globale. E benche' le
varie iniziative nazionali per risolverli siano importanti, i problemi possono
essere risolti solo se affrontati anche a livello globale (complessivo e
collettivo) (i sistemi fisici e biologici del pianeta non sono suddivisi in nazioni con frontiere ed ecc. ecc.)
A livello globale esistono vari sistemi di “governance” per
cercare di farlo: i) Il
sistema di orientamento politico ed economico e sociale il quale sono le Nazioni
Unite. ii) alcune istituzioni internazionali tali la Banca Mondiale il Fondo Monetario e l'Organizzazione Mondiale per il Commercio;
iii) vari accordi e trattati internzionali bilaterali e multilaterali; iv) varie imprese multinazionali; Un principio fondamentale di
questo sistema di governance internazionale e’ la sovranita’ delle
Nazioni. Ed un’altro e’ l’independenza
di azione (soggetta solo a regole nazionali e poche regole internazionali) delle Multinazionali. (ivi comprese le banche)
Questo sistema globale internazionale si e’ finora
dimostrato quasi completamente incapace di: i) gestire ed orientare bene
l’intera macchina (evitando sobbalzi e crisi varie) ii) implementare la trasformazione necessaria alla
macchina globale ed a se stesso per rendere la macchina (nuova)
sostenibile. Il sistema intero in
questo momento e’ insostenibile. E
finora i tentativi di trasformarlo sono piu' che altro falliti quando si sono
scontrati con vari “interessi” politici ed economici. (E si potrebbe chiedere di chi, di che, e di cosa? Interessi ed interesse di far crollare l'intero sistema?)
In questo momento lo sforzo maggiore dei vari sistemi
politici-governativi nazionali, regionali ed internazionali vanno nella
direzione di ristabilire al piu’ presto la crescita economica dell’intera
macchina. Prima o poi (e’
difficile prevedere con precisione esattamente quando) l’intera macchina andra’
a sbattere contro il muro dei Limiti alla Crescita sopra, presi
complessivamente. (ed il momento non e’ ormai molto lontano).
Sara’ l’umanita complessivamente capace di: i) trasformare la macchina capitalista
globale e le sue componenti regionali e nazionali? ii) trasformare il sistema internazionale (o globale) di
governance (ed i vari sistemi politici-governativi nazionali) (cioe’
trasformare se stessi per rendersi tutti piu’ capaci di organizzare e di
gestire e di implementare la trasformazione dell’intera macchina e dei suoi sub-sistemi?
Per il momento –e malgrado il fatto che il tempo stringa- vi
sono pochi segni concreti dell’emergenza di tali capacita’ e di una volonta’
collettiva di mettere tali capacita’ a buon uso. E vi sono anche pochi segni di una consapevolezza che
questo sia necessario.
Un’altro grosso problema della macchina capitalista attuale
(a parte la sua non-sostenibilita’ ambientale) e’ la sua scarsa sostenibilita
sociale dato che e’ anche un sistema molto poco equo. (sia fra nazioni che all'interno delle varie nazioni) E questa mancanza di equita’ e di giustizia portano anche
a vari conflitti e guerre di carattere “intra-umano” (regionali, nazionali ed
“intra-nazionali” o sub-nazionali di tipo etnico, religioso, o politico) le
quali si intrecciano e si retro-alimentano anche con elementi geopolitici e con
varie guerre per le risorse (minerali, acqua, petrolio ed ecc.) che rimangono sul pianeta.
Questa grosso modo credo sia la situazione globale attuale nella quale ci
troviamo come "umanita' terrestre". E siamo complessivamente molto male organizzati e suddivisi internamente per far fronte a questi tipi di problemi. (molte nazioni, lingue, culture e religioni, ed ecc. )
E purtroppo
continuiamo a dimenarci piu' o meno alla ceca all’interno dei vari sub-sistemi che
abitiamo e nei quali viviamo quotidianamente ma stiamo facendo molto poco per i) vedere piu chiaramente l’insieme
del sistema; ii) cercare di metter in piedi delle iniziative pratiche e
funzionali per poterlo trasformare.
I sistemi fisici, e naturali-ecologici del pianeta continueranno
sicuramente a mandarci vari “avvertimenti” (e parlando sempre piu’ ad alta
voce). Bisogna vedere se saranno
percepiti ed “ascoltati” e se le varie capacita’ di trasformazione del sistema
attuale si svilupperanno e si metteranno al lavoro (in tempo) o meno.
In linea generale e’ molto difficile per i popoli delle
diverse nazioni di “vedere” e di capire come funziona il sistema
complessivamente (dalla grotta di Platone e’ difficile capire cosa sta’
succedendo fuori) benche’ vi siano
sempre piu’ persone in vari angoletti del sistema che l’hanno capito. Ma sono
dispersi e le loro capacita organizzative (malgrado l'Internet la quale aiuta
un po’) sono limitate ed i vari sistemi di informazione e di gestione ideologica del mondo (stampa, televisione, e vari settori del mondo accademico)
hanno avuto per il momento piu tendenza a cercare di marginalizzarli piuttosto che di
starli ad ascoltare o di aiutarli ad espandersi, organizzarsi, ed agire.
Il pittore Francese Edouard Manet fu' uno dei primi pittori
del diciannovesimo secolo a trattare ed a dipingere soggetti “moderni e post-moderni” e fu' una
figura pivotale nella transizione dal realismo all' impressionismo e nella genesi
dell’arte moderna. Il modernismo
nell’arte trova una sua
controparte anche in varie dimensioni (politiche, economiche, sociali e
culturali) della societa’ ed e’ caratterizzato da figure e da stati di esistenza transitori,
momentanei, contingenti,
turbulenti e confrontati da un futuro sconosciuto ed incerto. Il modernismo ed il post-modernismo non hanno ancora
finito il loro corso. Si riuscira’ a “dipingere” eventualmente
un futuro sostenibile con delle caratteristiche (anche) un po’ piu stabili e
sicure e piu' favorevoli ad una migliore e molto piu' autentica qualita' di vita (per gli umani e per gli altri esseri viventi della terra) che non le caraterristiche attuali?
Che dei bravi
pittori si facciano avanti.
Maxi, bellissima la metafora del pittore Manet. E l'articolo è una eccellente sintesi di ciò che diciamo da anni, inascoltati. E se non ascoltano me, posso capire, io non ho alcuna significativa valenza sociale. Ma quanti sono gli scienziati e minor misura i politici (veramente minore) che hanno AVVISATO e invece dell'ascolto si sono beccati minacce di morte? Scrivi bene ma è un discorso ANCORA per addetti ai lavori, per persone mediamente preparate. Pensi che una persona arrabbiata e con poca avvedutezza sulla dinamica dei sistemi potrebbe dirti "tutta colpa della casta ecc". Come potresti raccontare questo a un arrabbiato sociale?
ReplyDeleteCara Daniela,
ReplyDeleteAlla persona arrabbiata con poca avvedutezza sulla dinamica dei sistemi la quale potrebbe dirmi "tutta colpa della casta" gli direi semplicemente ....guarda che ti sbagli, e vatti a leggere Donella Meadows. La colpa della casta c'e ma e un fenomeno parziale. E se poi insiste lo manderei a farsi friggere.
E come raccontare questo ad un arrabbiato sociale? Se e' un arrabbiato come me o come te cercherei di spiegargli meglio dandogli anche degli esempi o delle illustrazioni concrete. (come ho fatto con gli esempi di venti constituzioni dopo "i sette criteri").
Se invece e' un'arrabbiato dell'altro lato gli direi: Senti amico (od amica) calmati un po e vedro' di spiegarti. Altrimenti vattene a quel paese e non rompermi le scatole....
Caro Maxi, dire a un arrabbiato sociale che da TUTTA LA COLPA ALLA CASTA (parola che sta assumendo sempre più un carattere generalistico e di minore precisione, come dire "scientifica") di leggersi la Meadows è come NON RISPONDERE. Io immagino che tu,aperto come sei, ti sia immaginato un arrabbiato sociale che sia LUCIDO e disposto alla comprensione. In Italia così non è. Un arrabbiato sociale è in piena tempesta ormonale da DE assunzione di responsabilità. La colpa è sempre di qualcun'altro. Non a caso devi averlo intuito se poi li mandi a farsi friggere :-) il che è fin alquanto realistico visto che c'è il riscaldamento globale:-(
ReplyDeleteHai sicuramente ragione Daniela. Ma a breve termine e' quasi sempre (molto) difficile far cambiare (od addirittura ristrutturare completamente la prospettiva od il punto di vista di un'altra persona; quella persona e' arrivata alle sue conclusioni guardandosi intorno...(spesso in ambiti ristretti) e le suo conclusioni si sono consolidate con il passare del tempo (a volte molto tempo) ed in base a varie esperienze (o dirette o spesso indirette (e basate su cio che la persona ha letto o sentito dire) e quindi e' molto improbabile che una sola "rivelazione" o suggerimento di leggersi un libro da parte di qualcun'altro gli faccia cambiare idea. Si puo solo cercare di spiegare...(e questo dipende anche da quanto tempo uno voglia "investire" nell'altra persona) (e bisogna sempre chiedersi dato che il nostro tempo -cosi come quello di tutti- e limitato, se vale la pena o meno dedicare il proprio tempo ad un'altra persona particolare)...e rispiegare finche capisce. E se e' una persona intelligente con delle buone conoscenze puo anche dire varie cose molto utili alla nostra propria prospettiva. Ed in tale caso si puo stabilire un vero dialogo e non un dialogo di sordi. Comunque se una persona...(ivi compresi noi stessi) e' "in piena tempesta ormonale" non e il miglior momento per attivare la sua intelligenza razionale. Quindi forse magari e' meglio aspettare che si calmi. Comunque se gli hai detto di leggere Meadows e un'anno dopo dice le stesse cose gli puoi sempre dire: Ti sei letto Meadows, si o no? E se l'hai letta spiega invece tu a me come vedi le cose adesso. E se non l'hai letta vieni poi a parlarmi una volta che l;hai letta. Ma normalmente la gente (ivi compresi purtroppo anche noi stessi) impara molto poco finche non sbatte la testa contro qualche muro. E per quel che riguarda La Casta (termine che come tu dici sta assumendo sempre piu un carattere generalistico) la descrizione e l'analisi di un tale fenomeno puo facilmente assorbire il 90% delle nostre energie intellettuali. E quindi distoglierle anche da altre analisi ad altri livelli. E quindi il fatto che tutti ne parlano e la analizzano puo anche essere facilmente strumetalizzato. Proprio come e stato fatto da alcuni recentemente.
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