Friday, October 11, 2013
Matematica a 5 s (a scelta: La pirite dei furbi)
Ripreso da Politica Pop, blog di Marco Bracconi.
Matematica a 5S
Ma come! nessuno s' è accorto che nel Movimento 5 Stelle vale l'algebra di Boole?.
Marco Sclarandis
Thursday, October 10, 2013
La dittatura dei fatti
Perché uno più uno
fa due ?
Sembra facile
rispondere a questa domanda, ma bisogna provarci per rendersi conto che facile
non lo è per niente.
E’ più facile
rispondere a questa domanda con un’altra, che è questa:
Se non facesse due
quanto farebbe ?
Da qui, dal “quanto
farebbe ? ” s’intuisce immediatamente che tutti, o quasi e, se non da sempre,
da tempo immemorabile sono d’accordo che uno più uno, sia equivalente a 1+1 e
che faccia due, ovvero 2.
E sono d’accordo per
il semplice e autoevidente fatto che se uno più uno fa due (1+1= 2),
allora funzionano a meraviglia
un’infinità di cose che altrimenti
funzionerebbero solo nella testa di tutti quanti, ma ognuno a modo suo.
In un mondo dove 1+1
non facesse due, solo la magia potrebbe funzionare.
E forse non sarebbe
nemmeno uno dei peggiori mondi possibili.
Nella realtà, in un
certo senso, anzi in molti sensi, 1+1 fa non solo 3 o quattro, o metà o
addirittura niente, tant’è che nei circuiti elettronici dei computer, succedono
proprio fatti del genere. Lì 1+1 può proprio fare ancora 1 oppure 0 (zero).
Eppure, un fatto,
più un fatto, più ancora un fatto, che insieme assommano a tre fatti possono
fare una cosa che corrisponde a decine di cambiamenti nella vita di miliardi di
persone, e per decenni interi.
Uno dei fatti è
l’esaurirsi delle fonti d’energia altamente concentrate e a basso costo
economico ma alto costo ambientale.
Altrimenti dette
fonti d’energia fossile e anche fissile, come l’uranio 235.
L’altro fatto è
l’impoverirsi di ogni genere di risorsa mineraria concentrata a basso costo
economico, e sempre ad alto costo ambientale, e ciò riguarda praticamente tutti,
ma proprio tutti gli elementi chimici esistenti in natura, dall’idrogeno fino
all’uranio, sebbene in entità differenti.
L’acqua, per
esempio, quella dolce, non è forse da considerare una risorsa mineraria sebbene
liquida?
E quella pura, fresca, chiara e dolce che Francesco Petrarca canta in uno dei suoi
celebri versi non sta forse diventando una merce contesa con clangore d’armi?.
Ecco allora che uno più uno, più uno, più uno, fa sì un trio, ma che che contiene
una tale pluralità di fatti che bisogna adoperare l’aritmetica in un altro modo
per capire che cosa sta accadendo al mondo.
Un terzo fatto è la pura e semplice impossibilità di far corrispondere tutto
il denaro che possiamo stampare a ciò che esiste realmente.
Sulla terra non esistono cento miliardi di uova di struzzo o di Fabergè.
Indipendentemente dai soldi che ci si può inventare per comprarle.
E basta aggiungere un altro fatto, la crescita, ancora di tipo esponenziale, della
popolazione umana per capire che il quartetto di fatti è un’orchestra
che sta cominciando a suonare una marcia macabra.
Per ora preferisco alleggerire i cupi pensieri con le antiche parole petrarchesche:
“Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior che la gonna
leggiadra ricoverse
co l'angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse:
date udienza insieme
a le dolenti mie parole estreme.
S'egli è pur mio destino,
e 'l cielo in ciò s'adopra,
ch'Amor quest'occhi lagrimando chiuda,
qualche grazia il meschino
corpo fra voi ricopra,
e torni l'alma al proprio albergo ignuda.
La morte fia men cruda
se questa spene porto
a quel dubbioso passo;
ché lo spirito lasso
non poria mai in più riposato porto
né in più tranquilla fossa
fuggir la carne travagliata e l'ossa.
Tempo verrà ancor forse
ch'a l'usato soggiorno
torni la fera bella e mansueta,
et là ' ov' ella mi scorse
nel benedetto giorno
volga la vista disiosa et lieta,
cercandomi: et, o pieta!,
già terra infra le pietre
vedendo, Amor l'inspiri
in guisa che sospiri
sì dolcemente che mercé m'impetre,
et faccia forza al cielo,
asciugandosi gli occhi col bel velo.
Da' be' rami scendea
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior sovra 'l suo grembo;
et ella si sedea
umile in tanta gloria,
coverta già de l'amoroso nembo.
Qual fior cadea sul lembo,
qual su le trecce bionde,
ch'oro forbito et perle
eran quel dì, a vederle;
qual si posava in terra, e qual su l'onde;
qual, con un vago errore
girando, parea dir: Qui regna Amore
Quante volte diss'io
allor pien di spavento:
Costei per fermo nacque in paradiso.
Così carco d'oblio
il divin portamento
e 'l volto e le parole e 'l dolce riso
m'aveano, et sì diviso
da l'imagine vera,
ch'i' dicea sospirando:
Qui come venn'io, o quando?;
credendo esser in ciel, non là dov'era.
Da indi in qua mi piace
questa erba sì, ch'altrove non ho pace.
Se tu avessi ornamenti quant' hai voglia,
poresti arditamente
uscir del bosco e gir in fra la gente.”
Uno più uno, quando non fa due, può fare tutto ciò che è possibile.
Questa è la dittatura dei fatti, e anche dei misfatti.
Marco sclarandis
Wednesday, October 9, 2013
E' quando arriva il peggio che i miglioro emergono.
http://blogeko.iljournal.it/previsioni-del-tempo-piu-difficili-in-tutto-il-mondo-a-causa-dello-shutdown-negli-usa/77291
Leggetevi questo articolo e vedrete.
Per ricorrere ad un messaggio criptato dentro un acrostico,
P.................................
L..............................
E..............................
A......................................
S....................................
E................................
P....................................
A......................................
Y.....................................
U...................................
S.......................................
vuol dire che davvero non c'è più tempo da scialare.
Un grazie a Maria Ferdinanda Piva per il suo blog, dal quale ho tratto l'articolo.
Marco Sclarandis
Leggetevi questo articolo e vedrete.
Per ricorrere ad un messaggio criptato dentro un acrostico,
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A......................................
S....................................
E................................
P....................................
A......................................
Y.....................................
U...................................
S.......................................
vuol dire che davvero non c'è più tempo da scialare.
Un grazie a Maria Ferdinanda Piva per il suo blog, dal quale ho tratto l'articolo.
Marco Sclarandis
Monday, October 7, 2013
Così del mondo la gloria transita
Non le ho contate
ma erano più di cento
quelle formiche alate
abbattute da pioggia e vento
morenti sulle piastrelle
bianche
annegate in un velo d’umido
non salvate ma solo dal sole
estremamente unte
verso definitivo oblio
e già nel rosmarino stava
famelica e acquattata una
lucertola
spaventata ma non a morte
dalla mia gigante ombra
così la gloria del mondo
transita
che tu non sia da vertebre
sorretto
o che queste ti sorreggano
su spalle ampie una mente
sveglia
quelle spasimanti alette e
zampe
quello sguardo di rettile
spavaldo
mi hanno fatto ritrovare il
posto
che non sapevo fosse lì
perfetto in quel minuscolo
terrazzo.
Marco Sclarandis
Friday, October 4, 2013
Ridotto a cosa tra le cose
Ora che sono qui
ridotto a cosa tra le cose
senza un corpo in grado
di gemere fremere temere
quello che davvero sono
si chiede che cosa venni a fare
iniziando dalla terra denominata rossa
e finendo in un mare di soprannome nostro
sono venuto qui solo per morire giovane
non mi sono accorto che per me non c’era posto
questo era il mio biglietto datomi dal fato
e ad esso grato devo pure essere
voi che siete lì
e vivete di rendita lavoro e di pensione
che cosa vi sembro adesso
oltre che un’annegata salma
ci credete che fino a ieri potevamo conversare
anche se a gesti e avanzi d’una lingua di conquista
certo che qualcosa è morto
qualcosa che ad un vivo può sembrare tutto
ma molti di voi in silenzio
mi dicono con il loro sguardo
sono sempre vivo e porto per il mondo
il vessillo fiero dell’emigrante naufrago.
Marco Sclarandis
Wednesday, October 2, 2013
Entrino siori! Entrino! Più gente c'è più bestialità si sentono!
"Cosa manca nei rapporti dell'IPCC"
( Dal sito "Commenti dalla collina")
Belzebou 01 ottobre 2013 22.31
Ma quando nei secoli passati avvenivano variazioni climatiche in più o in meno e non c'erano le fabbrichette e le automobiline... a chi si doveva dare la colpa dell'autodistruzione del pianeta?? Forse sarebbe il caso di rivedere la teoria dell'Uomo Colpevole e riflettere con più calma che esistono altri fattori a contribuire alle variazioni climatiche, come per esempio la nostra stella principale, che è il Sole. Certo... questo significherebbe smontare in un colpo solo tutte le teorie catastrofiste del GW e questo rovinerebbe i costosissimi piani di contenimento delle Emissioni. Ma tant'è
Risponde Marco Sclarandis:
Belzebou 01 ottobre 2013 22.31,
Tu vò ffà 'o scienziato senz'aritmetica.
Quali e quanti secoli?
Quali e quante variazioni climatiche e di quale entità e durata?
Lo sai perchè 1+1 fa 2 ?
Perchè se non facesse 2, allora quanto farebbe?
Eh no Belzebou, tienti pure la critica alla teoria dell'Uomo Colpevole, critica che se vuoi esporre in tutto il suo splendore filosofico, puoi sempre fare ed avere anche un piccolo pubblico adorante, ma se vuoi fare lo scienziato incompreso, stai attento che ti aspetta una sorte triste e amara.
( Dal sito "Commenti dalla collina")
Belzebou 01 ottobre 2013 22.31
Ma quando nei secoli passati avvenivano variazioni climatiche in più o in meno e non c'erano le fabbrichette e le automobiline... a chi si doveva dare la colpa dell'autodistruzione del pianeta?? Forse sarebbe il caso di rivedere la teoria dell'Uomo Colpevole e riflettere con più calma che esistono altri fattori a contribuire alle variazioni climatiche, come per esempio la nostra stella principale, che è il Sole. Certo... questo significherebbe smontare in un colpo solo tutte le teorie catastrofiste del GW e questo rovinerebbe i costosissimi piani di contenimento delle Emissioni. Ma tant'è
Risponde Marco Sclarandis:
Belzebou 01 ottobre 2013 22.31,
Tu vò ffà 'o scienziato senz'aritmetica.
Quali e quanti secoli?
Quali e quante variazioni climatiche e di quale entità e durata?
Lo sai perchè 1+1 fa 2 ?
Perchè se non facesse 2, allora quanto farebbe?
Eh no Belzebou, tienti pure la critica alla teoria dell'Uomo Colpevole, critica che se vuoi esporre in tutto il suo splendore filosofico, puoi sempre fare ed avere anche un piccolo pubblico adorante, ma se vuoi fare lo scienziato incompreso, stai attento che ti aspetta una sorte triste e amara.
Tuesday, October 1, 2013
Così pure franano le montagne
V'è un sentore d'incipiente esito
uno
sciacquìo di recipiente colmo
esala
da certe soste
che
assembramenti e baraonde
si
danno inavvertitamente
stanchi
di concerti e sfizi
tuona
dai silenzi postumi
di
sani assoggettati a un raptus
che
riavutisi dalle visioni
fuggono
da comizi e sette
è
un rombo di miliardi
di
desideri inappagati
d’intenzioni
stese a lastricare
viali
di paradisi fatui
è
un tonfo di smottamento
come
di fedi scivolate
dal
dogma alla superstizione
è
uno scricchiolìo sinistro
di
putrella che non sfama tarlo
e
di ruggine non teme abbraccio
da
quale forza quindi
sta
arrivando per lei il colpo
che
la renderà deforme
è
un gemito di cemento
rivolto
al muschio che lo mastica
implorandolo
d’affrettarsi
a
far di sè di nuovo ghiaia
acqua
corrente ed ardente aria
sfrigola
nel rumore un coro
allertato
e sventolante
uno
spartito inedito ed un mondo
nuovo
e di nuovo da cantare
osano
rari tizi consci
ad
ergersi direttore
perchè abbastanza
l’aristocratica bacchetta
si
è sollevata a diventare
scettro
pollice verso nerbo
i
timidi orchestrali attendono
finalmente
una mano in volo
quale
libellula planante
barbaglìo
di cristallo in grotta
cenno
d’armonia intentata
ed
al silenzio imponga
la
liberazione della voce.
Marco Sclarandis
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