Sunday, February 17, 2013

Perché hai gli occhi così grandi.... er... nonna(?)


Forse il messaggio non è proprio chiarissimo, ma sicuramente è un filmettino inquietante

Friday, February 15, 2013

6 144(150) 4,669201609102990671853203...o anche, "Sei numeri da rammendo".

Un mio post precedente, che riporto di seguito aveva per titolo:  
    
                        17.000.000.000    92   2.000

E questo, invece:      

      6   144(150)   4,669201609102990671853203...o   anche          

                          "Sei numeri da rammendo".






Ora, se per caso avete già letto questo post, potete andare direttamente al suo proseguimento, trentaquattro righe più avanti.

Uno degli aspetti più terrificanti della Natura è la quantità smisurata di vittime sacrificali che impiega per perpetuare ogni singola specie.
Basti pensare ai miliardi di invertebrati che vengono al mondo solo per essere pranzo, cena o colazione di qualche altra vittima che condivide con essi una sorte simile, anche se appena più differita.Senza nemmeno riuscire a procreare.
Questo solo fatto ci dovrebbe far riflettere su quanto debba essere diversa dalla nostra, la coscienza d'un gamberetto o di una mosca .Proprio ora un minuscolo moscerino, attratto dal lucore azzurrognolo del video, s'è messo a ronzare tra una riga e l'altra di questo scritto.Se n'è già volato via.
Non credo che sia stato per il significato terrificante ma ignoto, per lui, della frase iniziale.

In Natura i pensionati sono una rarità assoluta.
Forse sarà per questo motivo che pure noi umani in tutta la nostra storia lunga centinaia di millenni,
siamo riusciti a darci l'istituto della pensione di massa da solo più di un secolo.E potrebbe sparire prima della fine di quello corrente.
Questi pensieri, appena esposti, mi sono serviti per introdurre una domanda che rivolgo al lettore di questo blog:
Secondo te, quali sono i numeri che sono fondamentali per orientarsi in questo labirinto, anzi meglio (o peggio) ginepraio ardente che è diventato il pianeta Terra?
Lasciamo stare quelli delle lotterie.
In Natura esistono numeri e numeri fondamentali, da quelli delle masse delle particelle elementari, a quelli delle distanze astronomiche, passando per quelli delle strutture genomiche.
Ma, non sono numeri che coinvolgono e interessano direttamente la maggior parte delle persose che vivono sbarcando un lunario.

Eppure, se la gente prestasse un minimo d'attenzione a queste tre cifre gli si spalancherebbe un nuovo mondo davanti agli occhi: 17.000.000.000   92   2000.
A te lettore l'onere e l'onore d'interpretare il loro significato.
Non c'è niente d'esoterico.
O di trascendentale.
Al contrario è tutto molto terreno, prosaico e materiale.
Ma come nodi d'una rete numerica universale, queste tre cifre sono collegate ad altre cifre, alcune di queste rappresentate dall'insieme degli interi che vanno da uno a trentaseimilacinquecentoventicinque.
Con poche ma esistenti eccezioni che superano questa cifra.
Un aiuto.
Una straordinaria Rita indossò con fierezza e grazia una di queste eccezioni.


12345678910111213141516171819202122232425262728293031323334356363738394041424344454

Esiste un libro, scritto ormai più di un decennio fa, "I sei numeri dell'universo" di Martin Rees (uno dei più eminenti astrofisici della nostra epoca, nonché docente all'università di Cambridge).
Questo libro, che ancora non ho letto, ma che mi propongo di leggere presto, mi ha però ispiratoil post cche segue:

Che ha per titolo in, realtà,            

                                               "Sei numeri da rammendo". 


Se avrete la pazienza di leggere fino in fondo scoprirete anche il sottile gioco di parole tra la parola "rammendo" e il verbo che è sinonimo di "ricordare".

Dietro i sei numeri che ho scritto in caratteri non proprio cubitali, ma grandicelli, si nascondo persone come Johann Carl Friedrich Gauss, Jean-Baptiste Delambre e Pierre Méchain, Dmitrij Ivanovič Mendeleev, James Prescott Joule, Tom stoppard, Robin Dunbar, Mitchell Jay Feigenbaum.

17.000.000.000 è una buona approssimazione, in ettari, delle terre emerse.
Un terzo dei 51.000.000.000 miliardi di ettari di superficie del pianeta "blu".
Avete in mente le prime immagini della terra presedall'orbita della Luna ? 
Quello che centinaia di milioni d'anni fa era la "Pangea" ovvero "Tutta terra", come una isola unica piantata in un immenso oceano che ricopriva tutta la Terra.
Dobbiamo ringraziare persone come Johann Carl Friedrich Gauss, Jean-Baptiste Delambre e Pierre Méchain, se conosciamo queta misura con grande precisione e in una unità di misura universale, quale è il metro, dal quale deriva l'ettaro.(Diecimila metri quadrati)

92
E il numero degli elementi chimici cosidetti naturali,  tranne il Tecnezio di numero atomico 43, che non a caso così si chiama, che si trovano nel nostro pianeta, anche se con abbondanze molto diverse.
Sia sempre ricordato con affetto e gratitudine Dmitrij Ivanovič Mendeleev, per la sua cocciutaggine
e lungimiranza nello scovare i segreti della materia bruta e a volte pure bastarda.
Un pensierio struggente vada pure ad Antoine-Laurent de Lavoisier il nobile chimico del 

"Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma "

di cui Joseph-Louis Lagrang il grande matematico disse:
 "Alla folla è bastato un solo istante per tagliare la sua testa; ma alla Francia potrebbe non bastare un secolo per produrne una simile".

2.000 
Sono le calorie o meglio, le chilocalorie, che occorrono giornalmente, più o meno, per campare su questa terra cent'anni in pace, e senza vivere proprio come dei bruti, ignari di poter seguire virtute e canoscenza (proprio così: canoscenza con la a)
 A James Prescott Joule staranno fischiando le orecchie, e se dal luogo dove risiede la sua anima immortale
si può vedere qui, qualche cosa di questa valle di risate amare, credo che stia ogni giorno di più ad ammirare le meraviglie scaturite dalle sue ricerche sul calore e l'energia meccanica ed elettrica.

6 E' il  primo numero perfetto, citato anche da Sant'Agostino d'Ippona, perfetto perchè è uguale allla somma dei suoi divisori,1,2 e 3, escluso sè stesso.Il secondo è 28, se volete controllate, che fidarsi è bene ma controllare è meglio, specie di questi tempi.
Ma Tom Stoppard l'ha reso ancora più celebre con la sua commedia, diventata pure un film:
                                 
                              Sei gradi di separazione 

Siamo tutti collegati tramite sei cerchie d'amicizie o conoscenze. 
Sette miliardi e passa di discendenti di Lucy della valle d' Afar, che in teoria, ma non solo, se ci fosse il tempo, il desiderio e il denaro, potrebbero incontrarsi almeno una volta, almeno per dirsi:
Ma com'è piccolo il mondo! 

144 (150) 
Il numero di Dunbar,  escogitato dall' antropologo britannicoRobinDunbar è un limite cognitivo teorico che cocerne il numero di persone con cui un individuo è in grado di mantenere relazioni sociali stabili, ossia relazioni nelle quali un individuo conosce l'identità di ciascuna persona e come queste persone si relazionano con ognuna delle altre. 
I sostenitori di questa teoria asseriscono che un numero di persone superiore al numero di Dunbar necessita di regole e leggi più restrittive per mantenere il gruppo stabile e coeso. 
Del numero di Dunbar non è stato proposto un valore preciso, ma un'approssimazione comunemente adoperata è 150.(ho copiato da Wikipedia)
Di mio aggiungo la precisazione che ho messo tra parentesi 150 e in intestazione  144, perchè 144 è una dozzina di dozzine, che mi sempra più poetico.Senza considerare le attinenze del 144 con la simbologia biblica.
   
4,669201609102990671853203...

                                                         numero di feigenbaum

Qui siamo nel caos, nell'oppio del raddoppio, negli arzigogoli delle equazioni ricorsive, nella vertigine psicocybertronica dell'insieme di Benoit Mandelbrot.
Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate, di capire in quattro e quattrotto e tanto meno al galoppo, quanto significativo sia questo numero che fa infinita compagnia ai numeri irrazionali, e forse, 
trascendenti come Pigreco.
Per fortuna esiste gente che come umili lombrichi e formichine, ogni ora del giorno aggiorna quella biblioteca che si chiama Wikipedia.
Andate a sfogliare lì, armati di mente sgombra, di qualche scatoletta di sgombri da piluccare, a fianco della tastiera, e se siete abbastanza pazienti e tenaci, vi si rivelerà l'arcano.

Ma non è finita qui. 
Ora provate a cercare le connessioni tra i significati possibili tra questi numeri.
E' una autentica caccia al tesoro.
Il premio non è una vincita al gratta e vinci
E' molto di più.
E' un rosolio distillato da un alambicco da Rimedio-Evo.
Il petrolio non sta per finire.
Ma quello rimasto, sta sul fondo d'un recipiente che ha la forma di un decanter, quella cipolla di vetro dal lungo collo adoperata per lasciar riposare il vino, dai sommelier .
E come nella celebre favola di Esopo, noi siamo come cicogne dal lungo becco.
Finchè il petrolio e tante altre risorse minerarie riempivano il recipiente fino al collo, era una pacchia.
Ma ora inizia l'epoca dove bisogna pescare nel fondo.E senza poter aprire troppo il becco. 

Ringrazio per la seguente citazione:  "http://www.letturegiovani.it/Esopo/Lavolpeelacicogna.htm"
e spero che non reclami esosi diritti d'autore.

"La volpe e la cicogna erano buone amiche. Un tempo si vedevano spesso, e un giorno la volpe invitò a pranzo la cicogna; per farle uno scherzo, le servì della minestra in una scodella poco profonda: la volpe leccava facilmente, ma la cicogna riusciva soltanto a bagnare la punta del lungo becco e dopo pranzo era più affamata di prima.
- Mi dispiace - disse la volpe - La minestra non è di tuo gradimento?
- Oh, non ti preoccupare: spero anzi che vorrai restituirmi la visita e che verrai presto a pranzo da me - rispose la cicogna.
Così fu stabilito il giorno in cui la volpe sarebbe andata a trovare la cicogna.
Sedettero a tavola, mai i cibi erano preparati in vasi dal collo lungo e stretto nei quali la volpe non riusciva ad infilare il muso: tutto ciò che poté fare fu leccare l'esterno del vaso, mentre la cicogna tuffava il becco nel brodo e ne tirava fuori saporitissime rane.
- Non ti piace, cara, ciò che ho preparato?
Fu così che la volpe burlona fu a sua volta presa in giro dalla cicogna."

E con questa bella favoletta vi saluto

Post scriptum
Una volta si rammendavano i calzini, oggi si buttano via. Rammentiamocelo ogni tanto.

Post post scriptum

Dal post iniziale:
"Ma come nodi d'una rete numerica universale, queste tre cifre sono collegate ad altre cifre, alcune di queste rappresentate dall'insieme degli interi che vanno da uno a trentaseimilacinquecentoventicinque.
Con poche ma esistenti eccezioni che superano questa cifra.
Un aiuto.
Una straordinaria Rita indossò con fierezza e grazia una di queste eccezioni."

Doverosa precisazione:

365x100 fa trentaseimilacinquecento, +25, trentaseimilacinquecentoventicinque.

L' insieme degli interi che vanno da uno a 366 possono rappresentare gli anni, compresi quelli bisestili.
Rita Levi montalcini ha vissuto oltre un secolo, cosa a tutt'oggi eccezionale.
Rita Levi Montalcini indossò per103 volte l'insieme di 365e366 giorni.

Per un soffio non visse 104 primavere, che possono contenere 26 anni bisestili.


Marco Sclarandis

 

 




La vittoria del trasporto su gomma


Immagine presa da un opuscolo del comune di Firenze del 1956. "Il mezzo gommato ha finalmente vinto! Tolte le crudeli verghe dal centro, sono entrate in servizio le vetture automobili, silenziose e celeri"

Viene da pensare a come, 50 anni dopo, il tram sia tornato proprio nel centro di Firenze e anche di che penseranno fra cinquant'anni di certe cose che sembrano così ovvie oggi: dai parcheggi sotterranei ai cassonetti dei rifiuti interrati.






Thursday, February 14, 2013

LE DONNE DEL MEDIOEVO



Non erano trattate bene, né se schiave né se castellane. Ma era il MEDIOEVO (finisce tecnicamente nel 1492).
Nel Medioevo con la bolla Summis Desiderantes (1484) e il famoso Malleus Maleficarum (1486) sono state gettate le premesse per il periodo successivo di caccia alle streghe, anche se il primo rogo di strega è del 1340.
La rivoluzione industriale ha trovato le donne molto utili per accrescere il numero di schiavi e per essere esse stesse schiave (magari in nero).

Negli anni 2000 le donne sono ancora un bersaglio.
Non si va da nessuna parte senza Donne, il Pianeta non può stare senza donne.

OGGI, 14 FEBBRAIO 2013 è una GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.

L' invito è di Eve Ensler, una sessantenne drammaturga femminista che scrisse "I monologhi della vagina" nel 1996.
E' un invito a livello planetario, un invito alla danza.

Io danzo perché amo ballare, perché sogno, perché ne ho avuto abbastanza, per fermare le urla, per rompere le regole, per fermare il dolore, per rompere le catene. Nel mezzo di questa follia, noi danziamo. So che c’è un mondo migliore. Prendete le vostre sorelle e i vostri fratelli per mano, raggiungiamo ogni donna e ragazza. Questo è il mio corpo, il mio corpo sacro. Non ci sono più scuse, niente più abusi.
Siamo madri, siamo insegnanti, siamo creature bellissime”. Dance!

Wednesday, February 13, 2013

MEDIOEVO GLOBALE





Noi, occidentali dall'immensa impronta ecologica, capricciosi abitanti di uno Stato apparentemente democratico che ci garantisce un sacco di confort (ma con il contraccolpo della perdita dell’uso del cervello) quali casa, lavoro, salute, infrastrutture, sicurezza, istruzione, loisir, il tutto abilmente manipolato dalla pubblicità e dai media e ora dai social network, ebbene noi siamo alla base di uno stato feudale medievale, anche se ci pare di no.
All’inizio del IX secolo, si dissolse l’impero carolingio e fu sostituito da una N.O.P.S. (Nuova organizzazione Politica e Sociale): il Feudalesimo.
Non è simpatico vivere sotto la N.O.P.S.
C’è uno che comanda su tutti (il Re) e nel farlo si fa aiutare da dei mercenari (i Vassalli) ai quali concede una parte del Potere (il Suolo). I vassalli, a loro volta, si fanno aiutare da altri sottomercenari (Valvassori e Valvassini).
Ma qualcuno DEVE LAVORARE.
Chi lavora?
I piccoli artigiani e la gran massa dei contadini (servi della gleba, la gleba è la zolla di suolo) e visto che erano parte del valore del suolo erano anche “venduti” insieme. Questi schiavi lavorano incessantemente e gratuitamente, ricavando una minima parte di sussistenza.
Il prosieguo della Storia parla di contadini e artigiani sempre più incavolati, di Re e suoi mercenari sempre più preoccupati e insicuri, di castelli diventati fortezze per difendersi. Qualche Rivoluzione, mi pare.
Ma cosa c’entra con la globalizzazione?
C’entra. Anche adesso ci sono i servi della gleba, ma girano con i SUV in certe parti del Mondo occidentale, hanno Iphone nelle mani, fanno vacanze nei posti esotici (per respirare meglio?).
Come si evince che siamo anche noi “schiavi”? Dalle tasse.
Le tasse, a quanto dice uno studio dell'Ocse, commissionato dal G20, le pagano, nel globo, solo le piccole imprese e i semplici cittadini. Noi.
Le grandi imprese multinazionali riescono a pagare per tasse societarie una cifra intorno al 5%, mentre le piccole imprese pagano oltre il 30.
Come mai questo “risveglio”?
I bilanci, quelli economici e finanziari, perché di bilanci ecosistemici non si parla mai, come se la materia e l’energia che utilizziamo per costruire la nostra civiltà umana provenissero da Marte, sono in situazione critica.
Gli Stati devono recuperare maggiore gettito e magari potrebbero anche cercare di arrivare a una equa distribuzione del carico fiscale (come in Italia, per esempio).
Chi ha prodotto questa distorsione? Gli Stati, democraticissimi, per evitare una doppia imposizione fiscale e soprattutto per lasciare libera  mano al libero mercato e accelerare la “crescita” e “l’economia” hanno irresponsabilmente introdotto norme raggirabili soprattutto da chi ha le possibilità e le professionalità per farlo. Lasciando varchi dove passano miliardi.
Cosa comporterà la mancata attuazione di tale impegno da parte degli Stati?
L’estinzione della piccola e media impresa.
L’estinzione, a quanto pare, è la strada a senso unico che ci aspetta.

Tuesday, February 12, 2013

Fotopigmentoltaicomagie

Fotopigmentoltaicomagie
Antefatto:Ugo Bardi pubblica oggi un post  sul "Fatto Quotidiano"che riguarda presunte miracolose vernici fotovoltaiche.

I lettori cominciano a commentare.

Quindi, Ugo constata che .

"Miracolosamente, sul "fatto" sto avendo anche commenti sensati e
intelligenti. Che i troll siano ancora a dormire? Forse sono animali
notturni.... boh?"
U


No Ugo, non credo che siano ancora a dormire.
Piuttosto sono convinto che il fatto d'importanza epocale avvenuto ieri abbia scosso in profondità  molti
animi, che non vuol dire necessariamente che abbia risvegliato dal coma alcune coscienze,
ma che da un coma irreversibile, queste siano risalite al coma vigile, preludio al risveglio nella realtà diurna, prosaica e quotidiana.

L'aria vibra non solo di rombi di turbine e di pistoni, di magli e presse da officina metallurgica, di musica martellante e di suonerie telefoniche, ma pure di argentini squilli di trombe da giorni dell'Apocalisse.
Che mai dimenticarlo, significa "rivelazione".

Non dimentichiamoci che simbolicamente le dimissioni di Joseph Ratzinger sono un evento di quelli che fanno la Storia.

E che quindi, poichè la Storia costringe ogni tanto tutte le nostre storie a seguire e ad obbedire ai suoi ordini, è inutile opporvisi ottusamente perchè farlo significa ancor più trovarsi nella condizione di sottomettersi al suo volere.

La Chiesa stessa, non potrà in alcun modo eludere la questione ambientale, perchè ormai l'umanità
deve decidersi tra un ulteriore raddoppio e una incombente decimazione.

E tutto questo non nell'arco temporale di secoli o millenni, ma inqualche dozzina d'anni soltanto.
Noi, come proposi tempo fa alla combriccola di noi bardaleoni, potremmo ora scrivere una lettera al nuovo Papa, chiedendogli quali sono le sue intenzioni e desideri, riguardo il messaggio da proporre ai
fedeli e infedeli pure, in tema di scelte ambientali.

L'imperativo biblico è "Crescete e moltiplicatevi" ma noi l'abbiamo invertito.
Moltiplicandoci e successivamente crescendo.

Che sia l'ora di uscire da una lunghissima adolescenza e finalmente comportarci da adulti responsabili?

L'adolescente ignora e sottovaluta i limiti.
L'adulto li indaga e con astuzia odisseica li elude, li supera e quando non può far altro,
li accetta con saggezza.

Ciao! Marco Sclarandis