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Tuesday, March 5, 2013

Parlano di PIL e crescita, ma quel che fanno è sterminare


Battaglia di Mametz Wood (1918)
dell'artista Gallese Christopher Williams (1873-1934)
I carri armati mediatici del neo-liberismo sono le vere armi di distruzione di massa. Non hanno nulla dei mezzi d'informazione (se non l'apparenza). Tale ideologia mediatico/finanziaria, dal secondo dopoguerra ad oggi, ha già contribuito a sterminare centinaia di milioni di persone (ben più di qualsiasi altro regime o guerra). Il neo-liberismo ha creato più schiavi (in senso letterale) dello schiavismo stesso. Ha massacrato il pianeta intero (oceani ed atmosfera incluse). Ha volutamente emarginato e lasciato morire centinaia di milioni di persone (per lo più donne e bambini). Si può fingere che le opinioni neoliberali che dilagano tuttora siano lecite come tante altre, ma la realtà dei fatti è che quel genere di opinioni hanno sterminato più esseri umani (e pure animali e vegetali) di qualsiasi altra opinione (nazismo, stalinismo, inquisizione e fondamentalismi d'ogni genere inclusi). E questo non è che il passato, nulla in confronto a quel che ci potrà capitare persistendo su quel cammino.

E giunta ora di cambiare strada.

Thursday, February 14, 2013

LE DONNE DEL MEDIOEVO



Non erano trattate bene, né se schiave né se castellane. Ma era il MEDIOEVO (finisce tecnicamente nel 1492).
Nel Medioevo con la bolla Summis Desiderantes (1484) e il famoso Malleus Maleficarum (1486) sono state gettate le premesse per il periodo successivo di caccia alle streghe, anche se il primo rogo di strega è del 1340.
La rivoluzione industriale ha trovato le donne molto utili per accrescere il numero di schiavi e per essere esse stesse schiave (magari in nero).

Negli anni 2000 le donne sono ancora un bersaglio.
Non si va da nessuna parte senza Donne, il Pianeta non può stare senza donne.

OGGI, 14 FEBBRAIO 2013 è una GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.

L' invito è di Eve Ensler, una sessantenne drammaturga femminista che scrisse "I monologhi della vagina" nel 1996.
E' un invito a livello planetario, un invito alla danza.

Io danzo perché amo ballare, perché sogno, perché ne ho avuto abbastanza, per fermare le urla, per rompere le regole, per fermare il dolore, per rompere le catene. Nel mezzo di questa follia, noi danziamo. So che c’è un mondo migliore. Prendete le vostre sorelle e i vostri fratelli per mano, raggiungiamo ogni donna e ragazza. Questo è il mio corpo, il mio corpo sacro. Non ci sono più scuse, niente più abusi.
Siamo madri, siamo insegnanti, siamo creature bellissime”. Dance!

Wednesday, February 13, 2013

MEDIOEVO GLOBALE





Noi, occidentali dall'immensa impronta ecologica, capricciosi abitanti di uno Stato apparentemente democratico che ci garantisce un sacco di confort (ma con il contraccolpo della perdita dell’uso del cervello) quali casa, lavoro, salute, infrastrutture, sicurezza, istruzione, loisir, il tutto abilmente manipolato dalla pubblicità e dai media e ora dai social network, ebbene noi siamo alla base di uno stato feudale medievale, anche se ci pare di no.
All’inizio del IX secolo, si dissolse l’impero carolingio e fu sostituito da una N.O.P.S. (Nuova organizzazione Politica e Sociale): il Feudalesimo.
Non è simpatico vivere sotto la N.O.P.S.
C’è uno che comanda su tutti (il Re) e nel farlo si fa aiutare da dei mercenari (i Vassalli) ai quali concede una parte del Potere (il Suolo). I vassalli, a loro volta, si fanno aiutare da altri sottomercenari (Valvassori e Valvassini).
Ma qualcuno DEVE LAVORARE.
Chi lavora?
I piccoli artigiani e la gran massa dei contadini (servi della gleba, la gleba è la zolla di suolo) e visto che erano parte del valore del suolo erano anche “venduti” insieme. Questi schiavi lavorano incessantemente e gratuitamente, ricavando una minima parte di sussistenza.
Il prosieguo della Storia parla di contadini e artigiani sempre più incavolati, di Re e suoi mercenari sempre più preoccupati e insicuri, di castelli diventati fortezze per difendersi. Qualche Rivoluzione, mi pare.
Ma cosa c’entra con la globalizzazione?
C’entra. Anche adesso ci sono i servi della gleba, ma girano con i SUV in certe parti del Mondo occidentale, hanno Iphone nelle mani, fanno vacanze nei posti esotici (per respirare meglio?).
Come si evince che siamo anche noi “schiavi”? Dalle tasse.
Le tasse, a quanto dice uno studio dell'Ocse, commissionato dal G20, le pagano, nel globo, solo le piccole imprese e i semplici cittadini. Noi.
Le grandi imprese multinazionali riescono a pagare per tasse societarie una cifra intorno al 5%, mentre le piccole imprese pagano oltre il 30.
Come mai questo “risveglio”?
I bilanci, quelli economici e finanziari, perché di bilanci ecosistemici non si parla mai, come se la materia e l’energia che utilizziamo per costruire la nostra civiltà umana provenissero da Marte, sono in situazione critica.
Gli Stati devono recuperare maggiore gettito e magari potrebbero anche cercare di arrivare a una equa distribuzione del carico fiscale (come in Italia, per esempio).
Chi ha prodotto questa distorsione? Gli Stati, democraticissimi, per evitare una doppia imposizione fiscale e soprattutto per lasciare libera  mano al libero mercato e accelerare la “crescita” e “l’economia” hanno irresponsabilmente introdotto norme raggirabili soprattutto da chi ha le possibilità e le professionalità per farlo. Lasciando varchi dove passano miliardi.
Cosa comporterà la mancata attuazione di tale impegno da parte degli Stati?
L’estinzione della piccola e media impresa.
L’estinzione, a quanto pare, è la strada a senso unico che ci aspetta.

Thursday, January 31, 2013

SENZA RIMEDIO EVO


In questo momento ho pensato a cosa succederebbe se proseguiamo in questo pianeticidio, ovvero ho immaginato che il disastro, il collasso sistemico, la carenza di risorse di supporto, accada ORA.

Con mio marito parlo molto di questo crimine e lui saprebbe salvarsi e salvare me non avendo dimenticato arti primitive come caccia e pesca. E con armi non tradizionali.

Ma torniamo ad ORA.
Luci spente, computer spento.

So uscire da dove mi trovo, e sento già molte lamentele. Non spreco tempo a spiegare che la luce non tornerà presto, non mi ascolterebbero. Son convinti che LA LUCE TORNA come sempre, per garantire tutti i vantaggi e confort che abbiamo.

Io però esco, prendo l'auto che per fortuna ha il carburante per tornare a casa. Le strade poco illuminate e piene di gente incavolata non sono una meraviglia. Non posso telefonare a nessuno, tutto morto. Ma so che a casa ci si aspetta.

Mentre passo in macchina vedo un sacco di gente che si ferma agli incroci e, con lentezza e diffidenza, supera l'ostacolo. Andando piano ascolto i motivi del crollo dei sistemi di elettricità e telefonia: colpa del Governo, dell'Europa e probabilmente dei marziani.

A casa è tutto buio, ma i vicini di casa, perlopiù vecchietti o famigliole intenti a passare il tempo a cercare di ampliare l'edificato per costruire gabbiotti, ripostigli, garage e altre stanze (il verde che rimane è grande come un vaso di geranio, ma questa ragazzi è la crescita) si ritrovano a cianciare al buio, cercando di capire che succede.

Io devo entrare nel mio cortiletto e quindi scendo, e a calci apro il cancello che elettrico non è più.

Mi concentro su cosa devo fare prioritariamente con la macchina e capisco che userò il mezzo solo in casi gravissimi. Non mi è chiaro se posso fare carburante senza elettricità, ma lo scoprirò subito andando in bicicletta dal benzinaio a parlarne. Giusto per sapere, se posso fare un po' di scorta, per la fuga. Infine vedo di fare scorta di cibo a lunga durata, ma senza dare nell'occhio e così di farmaci. Trovo dei recipienti per tenere l'acqua, sospetto anche una ridotta erogazione.

Non abito nelle suburbia urbane, dove probabilmente scoppierebbero caos e furti, non penso che crollerà tutto subito, ma uno scossone ci sarà quanto prima.

Aspetto mio marito che provenendo da lontano, ci mette più tempo, ma arriva.

Decidiamo solo di aspettare (per pochissimo tempo) segnali per capire se la crisi è superabile con una periodo di scorte ridotte (energia elettrica acqua cibo carburante) e quindi procrastinare a quel periodo la scelta della fuga dallo sprawl urbano, oppure siamo nella m***a.

Il caldo eccessivo degli ultimi ANNI, che mi ha portato a sognare di avere almeno una volta ogni tanto brividi di freddo, era un segnale, misto all'instupidimento mediatico (troppe televisioni, troppi programmi di cucina, o luoghi dove vedi l'uno contro l'altro armati a disquisire del nulla, tipo circo romano, notizie false, imbarbarimento generale da pubblicità che sposta il racconto della vita al falso) e all'aumento DI TUTTO. 

Poco alla volta, ma aumenta tutto.
Lo stipendio no.

Se è vera la seconda ipotesi, senza tempo per trovare una via di fuga, occorrerà solo scappare portandosi via le cose essenziali e se stessi e le capacità primitive, uniche ad essere utili in un ritorno al Medio Evo senza rimedio.
Chi ha montagne impervie vicine le usi, ma sappia che sono scomode.