Monday, February 4, 2013

Quattro domande sul negazionismo ai lettori di questo blog

Un paio di giorni fa'  "The Guardian" ha pubblicato il seguente articolo "Is denial the biggest barrier to sustainable change"? (E' il negazionismo il più grande ostacolo al cambiamento sostenibile?) nella sua Guardian Sustainable Business section.


Il sottotitolo dell'articolo e':  "The battle for climate change recognition may finally have been won but unless we find innovative ways of tackling our fear of action, we may yet lose the war"

(La battaglia per far riconoscere la realta' dei cambi climatici e' forse stata vinta; ma a meno che non si trovino dei modi innovativi per far fronte alla nostra paura di agire, si potrebbe comunque tuttora perdere la guerra) 

L'articolo poi dice anche varie altre cose fra le quali cosa e' accaduto a Davos pochi giorni fa' rispetto ai cambi climatici:


"The talk at Davos on the final day was of World Bank president Jim Yong Kim, who focused seven of the 10 minutes of his speech to world presidents and prime ministers on the terrible catastrophe that awaits us.
Thankfully he is prepared to put his head above the parapet. In an article in the Washington Post, he could not have been clearer: "Just as the Bretton Woods institutions were created to prevent a third world war, the world needs a bold global approach to help avoid the climate catastrophe it faces today. The World Bank Group is ready to work with others to meet this challenge. With every investment we make and every action we take, we should have in mind the threat of an even warmer world and the opportunity of inclusive green growth.
He continued: "After the hottest year on record in the US, a year in which Hurricane Sandy caused billions of dollars in damagerecord droughts scorched farmland in the Midwest and our organisation reported that the planet could become more than seven degrees warmer, what are we waiting for? We need to get serious fast. The planet, our home, can't wait."
But will his clarion call fall on deaf ears? The answer, in the short term, is probably yes, and the leaders of the various institutions are at a loss as to what approach to take to get real traction.
Telling people how bad the situation is risks pushing people even further into denial as they see no way out. But false optimism masks truths that we need to confront."
Quattro domande ai lettori di questo blog:   (nessuna delle quali e' facile ma sarebbe comunque interessante avere qualche vostra opinione) 
1.  Quanti credono che la battaglia per far riconoscere che i cambi climatici (dovuti alle attivita' umane sulla terra e piu' che altro alle emissioni di CO2) sia ormai stata vinta?  (e cosa vuol dire "averla vinta"...se davvero vinta' e' ormai stata?)
2.  Quanti credono che d'ora in poi si incomincera' a fare molto di piu...(o molto di piu' che sia davvero efficace) per far fronte al problema e per risolverlo?
3.  Siamo ancora in tempo per evitare vari gradi in piu' di riscaldamento globale (con tutte le sue conseguenze) od e' gia "troppo tardi"?
4.  Cosa dovrebbe esser fatto, da chi, come, e quando?
Grazie,
Max Iacono








6 comments:

  1. 1- non è vinta nel mio piccolo trovo scetticismo ogni volta che affronto l'argomento sembra incredibile che le storie dei negazionisti abbiano avuto un così grande successo;
    2- nessuno attorno a me si preoccupa, la "mia"classe politica non se ne preoccupa i cittadini non se ne preoccupano (gli sembra sufficiente la raccolta differenziata per assolversi);
    3- non credo anche se in occidente la crisi farà emettere meno co2 questo non sarà sufficiente per compensare la crescita delle emissioni dei bric ;
    4- servirebbero livelli di consapevolezza maggiori, per partire dal basso. Dall'alto non verrà fatto niente di impopolare quindi non verrà fatto nulla.

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  2. 1- no. non e' vinta. nemmeno un po'. diro' di piu': potrebbe anche sembrare ad un certo punto di averla vinta in ... ehm ... futuro (?). ma cmq non lo sarebbe.

    2 - io non ci credo. abbastanza sarebbe troppo. non ce la faranno mai.

    3 - non ne ho idea. non penso pero' sia un dato rilevante.

    4 - abbandonare la prigione della dicotomia. da tutto il genere umano. riscoprire una dimensione pre-ordinata. cercare un equilibrio che non c'e' mai stato. smetterla di lavorare. smetterla di usare soldi. smetterla di voler crepare come polli in batteria di allevamento. abolire la delega. aprire gli occhi. esporsi al vento. non implorare per avere un lavoro all'ilva. insomma... volersi bene davvero.

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  3. 4- ... togliere il codice antispam da rimedio-evo :P

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  4. 1. Anche se fosse vinta la gente continua a minimizzare, ha dire ma io che ci posso fare, ma non potremo mica rinunciare a questo o quello, .... Scuse per non fare nulla.
    2. Il pensiero comune: "Pensa che io faccio la raccolta differenziata della carta ed ho cambiato la macchina Euro0 (una piccola utilitaria) con una ultra ecologica Euro5! (un SUV)
    Oppure a metano (Zaffira, Multipla, Turan ed altre "piccole" utilitarie)
    3. Non sono un esperto di clima ma se c'é qualche cosa da fare non lo faremo. (adesso c'é la crisi, aspettiamo la ripresa, poi.........)
    4. Chi ha una fede preghi. Ma la provvidenza ha mille volti e potrebbe essersi già presentata per l'ultima volta con i "limiti alla crescita"
    (Si dice che io sia pessimista)

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  5. 1. Pochi sanno ancora come stanno veramente le cose e della loro gravità, comunque quando la questione sarà conclamata e pubblica, per molti aspetti sarà troppo tardi.
    2. come sopra.
    3. no però più aspettiamo e peggio sarà,?
    4. Cosa dovrebbe esser fatto? capire che l'estrazione e la combustione dei carbon fossili è la causa di tutti i problemi economici, ecologici e sociali, locali e planetari. Bisogna bloccare questa pratica magaristudiando un possibile un programma di transizione graduale; da chi? diamo il nostro voto a chi riconosce che questo è il vero problema e a chi si impegna ad affrontarlo con determinazione; come? investendo nella ricerca scientifica delle soluzioni ottimali sostenibili a breve e medio termine; e quando? subito.

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  6. A tutti sopra:

    Finora tante risposte interessanti ed anche abbastanza diverse fra di loro. (ma anche con vari elementi in comune). Se entrano abbastanza altre risposte, qualcuno vorrebbe magari poi fare un'analisi comparativa, od una meta-analisi? O magari cercare di fare una "media" delle risposte? Quali sono gli elementi di consenso finora?

    Dato che sono stato io a fare le quattro domande daro' anch'io le mie proprie risposte. Ma non ancora. Preferisco aspettare che altri rispondano prima di me. Ma ovviamente NON perche' credo che le mie proprie risposte sarebbero piu' autoroveli o con maggior probabilita' di essere le migliori.

    Ma questo mi fa venire in mente un'altra domanda.

    Come si potrebbe stabilire (secondo quali criteri) se le risposte di ciascuno sono buone, cosi'-cosi, sbagliate, esatte od altro? O sono tutte risposte buone e valide per coloro che le hanno espresse? (io a questo non ci credo molto perche' penso che se una cosa e valida o vera o meno non e' sicuramente solo un fatto soggettivo; anche se in termini di come meglio adattarsi alla situzione esterna (ed a che cosa accadra') c'e sicuramente anche un forte elemento soggettivo il quale e anche variabile da individuo ad individuo)

    Quando si sapra' o si potra' sapere (in futuro) (e fra quanto tempo) se le risposte di ciascuno alle quattro domande furono quelle giuste, esatte, abbastanza giuste, abbastanza sbagliate ed ecc. ecc.? O non si puo proprio rispondere ad una tale domanda?

    A presto,

    Max Iacono

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