Quello che sta avvenendo negli Stati Uniti d'America lo definirei elezioni surreali di una democrazia surreale.
Tra un anno qualcuno ne trarrà la solita fiction.Con sequel al guinzaglio.
Ma anche qui non siamo secondi a nessuno in merito alla surrealtà.
La realtà é un terremoto catastrofico.
La surrealtà é un governo ed un parlamento che gli va dietro, ed
entrambi che sembrano recitare a teatro la realtà di un terremoto che accade
in un paese come l'Italia.
Con l'aggiunta che nel momento in cui lo spettatore capisce che c'é qualcosa di veramente strano, gli attori dichiarano apertamente dal palco che nessuno si é preparato e ciò
che é messo in scena sono solo delle prove.
Se tutta questa sceneggiata, comprendente attori e spettatori, terremoti simulati compresi
fosse visibile in un teatro, il tutto sarebbe anche divertente.
Finito lo spettacolo si tornerebbe a casa pieni di quella sana soddisfazione
che accompagna anche un rito apotropaico ben officiato.
Ma questo, é reale surrealtà.
Non si sa più come separare l'una dall'altra.
O far si che qualche regola conosciuta permetta di distinguerle e controllarle.
Comunque, per fortuna, ci sono molte più sceneggiature nella materia inanimata ed animata
di quante ve ne siano nella mente folle di qualsiasi sceneggiatore.
Marco Sclarandis
Friday, November 4, 2016
Wednesday, November 2, 2016
..."la distribuzione delle risorse avviene"....
..."la distribuzione delle
risorse avviene"....
Reply
Climber, immagina che cosa
succederebbe, se anche solo una cellula su un milione del nostro
organismo, si comportasse da un giorno all'altro come se credesse
d'essere un signorotto d'un feudo medievale.
Patiremmo una morte orrenda. Se non
altro breve.
Mi ripeto a costo d'annoiarmi ed
annoiare.
Ma non vedo altro modo per superare
vittoriosamente questo punto critico dell'evoluzione umana, se non
considerandoci un solo organismo, insieme a quello della intera
biosfera.
Anche se il cambiamento climatico non
fosse causato dalla nostra specie, a patto di credere che esista,
cosa a cui ancora molti non credono,ormai dobbiamo solo adattarci ad
esso.
Agire come se vivessimo ognuno su un
pianeta proprio, non credo che sia la soluzione.
Già, a proposito del denaro,
ricordarsi che è un simbolo di altro, anche solo una volta al
giorno, sarebbe una buona azione.
Quanto denaro vale la Terra?
E' possibile rispondere a questa
domanda?
Ma quanto vale la Luna, il Sole, e via
via farneticando, l'Universo intero?.
Esiste forse una banca universale dov'è
depositato il denaro corrispondente al valore dell'Universo, quello
conosciuto, peraltro?.
..."la distribuzione delle risorse
avviene"....
No, non è che avviene, ma siamo tutti
noi, nessuno escluso, che facciamo in modo che come tu dici, avvenga,
in un certo modo.
Mi ripeto ancora una volta, l'attuale
super-organismo umano pare sia proprio affetto da una metastasi
terminale.
Ognuno per sè e un dio per ciascuno,
per chi ci crede.
Ma covando allo stesso tempo un
desiderio di guarigione immenso tanto quanto quello di annientamento.
Niente di assolutamente inedito, nella
storia umana. Anzi.
Solo che ormai tutti i punti sono
disposti a formare un cerchio.
Quindi qualsiasi figura o sta nel
cerchio o ne sta fuori.
Oppure ancora bisogna adoperare una
geometria diversa, per risolvere il dilemma.
Marco Sclarandis.
Tuesday, November 1, 2016
Platone, che ne dici di n! di 5040 ?
Più che di ottimismo o pessimismo per la tecnologia, metterei la faccenda in termini di opportunità.
Io sono il primo a impiegare tempo ed immaginazione per credere o meno nel multiverso.
Che, se esiste é qualcosa che supera la fantasia di qualunque poeta, scrittore di fantascienza,
mistico visionario.
Quando Elon Musk propone il treno iperveloce, mi viene da chiedermi a che cosa serva un mezzo di trasporto del genere in un mondo dove una moltitudine di persone sta perdendo anche i mezzi per spostarsi da una parte all'altra di una città, neanche di una metropoli.E parlo di chi viaggia in corriera e tradotta interregionale.Quindi, andar per ciottoli su Marte, non lo trovo particolarmente inopportuno, ma se è urgente, allora siamo davvero nei guai.
Poi, Casalinga di Voghera insegna, i conti alla fine si devono poter fare sul retro d'una busta, affinché siano chiari e tondi per chiunque.Perché i conti, se non tornano, generano morti orfani e feriti.
E allora, é vero o non è vero che qualunque genere di risorse, materiali, tangibili o intangibili che siano, sono ormai contate più che i capelli sulla testa, di biblico versetto?
E se anche ce ne fossero di nascoste, pretendere di fidarsi di queste, non é un atteggiamento da giocatore d'azzardo, compulsivo?
La follia più demoniaca creata dal mondo cibernetico e virtuale o comunque lo si voglia definire, è secondo me quella che porta la gente a credere che é a causa di chissà quali oscuri complotti
non possiamo accedere al migliore dei mondi immaginabili.E quindi dobbiamo accontentarci del migliore di quello dei mondi possibili.
E considerare invece la intrinseca natura esponenziale di qualsiasi insieme di cose esistenti del mondo, quando si cerchi di esaurirne le combinazioni.
Platone considerava il numero 5040, ( 1x2x3x4x5x6x7 ) nel suo la Repubblica*, riferito alle dimensioni della città ideale, e non solo, ma si fermava davvero troppo presto.
Se resuscitasse ora capirebbe che bisognerebbe spingersi almeno fino a cento per capire quanto
folli sono diventati i suoi uomini della caverna, una volta che si sono illusi d'esserne usciti.
Non folli in assoluto, ma perché non accettano che il limite é ciò che permette la vita ,l'esistenza di ogni cosa.Quando capisci che un limite è stato raggiunto, é stupido cercare di superarlo.
Perché comincerà a limitare cose che ancora che potrebbero accrescersi.
Trovane un altro che sia ancora lontano, semmai.
Tanto per scendere dall'Olimpo delle visioni, un veicolo elettrico non é esente dal produrre particolato ultrafine di gomma ed asfalto, non da usura di freni, certo, e comunque non è esente dal produrre ingorghi da traffico.
E non ci vuole molto a capire che la mobilità senza autisti risolverebbe parte dei problemi attuali, ma non tutti e non quelli più importanti.Che derivano dal fatto che dovremmo lavorare di meno, tutti e meglio.E invece facciamo il contrario.
Dobbiamo ridurre, scegliendo, se vogliamo proseguire la nostra evoluzione.Ed anche in fretta, purtroppo.
Non moltiplicare, spinti da un'avidità che con il denaro ha solo un rapporto di mediazione.
Per essere laconicamente chiaro e limpido:
Ora davvero temiamo la morte, perché essa é vittoriosa, se non le si oppone trascendenza.
Trascendenza di cui ci si può accorgere in qualsiasi momento.
Perché proprio noi stessi siamo trascendenza in potenza ed in atto, ma non possiamo dirlo del tutto, nemmeno con tutte le parole che abbiamo mai creato.
Questo triplice terremoto italiano sembra una sincronica coincidenza proveniente proprio da luoghi dove l'attenzione per la trascendenza è ancora acutissima.
Ma per chi ragiona soltanto, ma non si chiede a che scopo ragioni, che la facciata della chiesa di san Benedetto da Norcia sia rimasta in piedi é frutto di pura e semplice casualità.
Ma potrebbe essere un messaggio del caso, proprio per dirci qualcosa sul significato della ragione.E a pensarci bene, come per lo zero assoluto, anche il caso assoluto é inavvicinabile.
Marco.
Io sono il primo a impiegare tempo ed immaginazione per credere o meno nel multiverso.
Che, se esiste é qualcosa che supera la fantasia di qualunque poeta, scrittore di fantascienza,
mistico visionario.
Quando Elon Musk propone il treno iperveloce, mi viene da chiedermi a che cosa serva un mezzo di trasporto del genere in un mondo dove una moltitudine di persone sta perdendo anche i mezzi per spostarsi da una parte all'altra di una città, neanche di una metropoli.E parlo di chi viaggia in corriera e tradotta interregionale.Quindi, andar per ciottoli su Marte, non lo trovo particolarmente inopportuno, ma se è urgente, allora siamo davvero nei guai.
Poi, Casalinga di Voghera insegna, i conti alla fine si devono poter fare sul retro d'una busta, affinché siano chiari e tondi per chiunque.Perché i conti, se non tornano, generano morti orfani e feriti.
E allora, é vero o non è vero che qualunque genere di risorse, materiali, tangibili o intangibili che siano, sono ormai contate più che i capelli sulla testa, di biblico versetto?
E se anche ce ne fossero di nascoste, pretendere di fidarsi di queste, non é un atteggiamento da giocatore d'azzardo, compulsivo?
La follia più demoniaca creata dal mondo cibernetico e virtuale o comunque lo si voglia definire, è secondo me quella che porta la gente a credere che é a causa di chissà quali oscuri complotti
non possiamo accedere al migliore dei mondi immaginabili.E quindi dobbiamo accontentarci del migliore di quello dei mondi possibili.
E considerare invece la intrinseca natura esponenziale di qualsiasi insieme di cose esistenti del mondo, quando si cerchi di esaurirne le combinazioni.
Platone considerava il numero 5040, ( 1x2x3x4x5x6x7 ) nel suo la Repubblica*, riferito alle dimensioni della città ideale, e non solo, ma si fermava davvero troppo presto.
Se resuscitasse ora capirebbe che bisognerebbe spingersi almeno fino a cento per capire quanto
folli sono diventati i suoi uomini della caverna, una volta che si sono illusi d'esserne usciti.
Non folli in assoluto, ma perché non accettano che il limite é ciò che permette la vita ,l'esistenza di ogni cosa.Quando capisci che un limite è stato raggiunto, é stupido cercare di superarlo.
Perché comincerà a limitare cose che ancora che potrebbero accrescersi.
Trovane un altro che sia ancora lontano, semmai.
Tanto per scendere dall'Olimpo delle visioni, un veicolo elettrico non é esente dal produrre particolato ultrafine di gomma ed asfalto, non da usura di freni, certo, e comunque non è esente dal produrre ingorghi da traffico.
E non ci vuole molto a capire che la mobilità senza autisti risolverebbe parte dei problemi attuali, ma non tutti e non quelli più importanti.Che derivano dal fatto che dovremmo lavorare di meno, tutti e meglio.E invece facciamo il contrario.
Dobbiamo ridurre, scegliendo, se vogliamo proseguire la nostra evoluzione.Ed anche in fretta, purtroppo.
Non moltiplicare, spinti da un'avidità che con il denaro ha solo un rapporto di mediazione.
Per essere laconicamente chiaro e limpido:
Ora davvero temiamo la morte, perché essa é vittoriosa, se non le si oppone trascendenza.
Trascendenza di cui ci si può accorgere in qualsiasi momento.
Perché proprio noi stessi siamo trascendenza in potenza ed in atto, ma non possiamo dirlo del tutto, nemmeno con tutte le parole che abbiamo mai creato.
Questo triplice terremoto italiano sembra una sincronica coincidenza proveniente proprio da luoghi dove l'attenzione per la trascendenza è ancora acutissima.
Ma per chi ragiona soltanto, ma non si chiede a che scopo ragioni, che la facciata della chiesa di san Benedetto da Norcia sia rimasta in piedi é frutto di pura e semplice casualità.
Ma potrebbe essere un messaggio del caso, proprio per dirci qualcosa sul significato della ragione.E a pensarci bene, come per lo zero assoluto, anche il caso assoluto é inavvicinabile.
Marco.
Monday, October 31, 2016
Salutiamoci ora
Salutiamoci ora pietre fedeli amiche
siete state per noi in piedi a lungo
per farci da riparo alle intemperie
per duellare con bellezza primigenia
di rupi di aisberghi di vulcani
docili nelle nostre mani prensili
non potevate con la sola calce
resistere all' inquietudine terrestre
non potevate con la catena l'arco
il contrafforte reggere a cupa furia
anche se figlie sue ne siete
come rosei arbusti vi ripianteremo
boccioli turgidi rimpiazzeranno secchi
troveremo innesti più robusti
scuota la Terra la sua crosta vellutata
si faccia attirare da gravida Selene
vinceremo con tenace ingegno la paura
Marco Sclarandis
siete state per noi in piedi a lungo
per farci da riparo alle intemperie
per duellare con bellezza primigenia
di rupi di aisberghi di vulcani
docili nelle nostre mani prensili
non potevate con la sola calce
resistere all' inquietudine terrestre
non potevate con la catena l'arco
il contrafforte reggere a cupa furia
anche se figlie sue ne siete
come rosei arbusti vi ripianteremo
boccioli turgidi rimpiazzeranno secchi
troveremo innesti più robusti
scuota la Terra la sua crosta vellutata
si faccia attirare da gravida Selene
vinceremo con tenace ingegno la paura
Marco Sclarandis
Wednesday, October 26, 2016
Dedicate a Paolo dell'Elce e a Evgenia Tolstykh
Noi
steli e rami e tronchi
ci
prendiamo lo spazio sufficiente
perché
l'altro è per gli altri
per
la luce per il volo
voi
che camminate sopra il suolo
non
troncateci tratteneteci
intrattenetevi
con noi
se
credete d'avere un'anima
in
noi con ogni senso la potete
vedere
toccare gustare udire
annusare
tutta intera vivere.
Non
dirmi Spazzatura
Come
se fosse lebbra
ieri
ero sulle tue labbra
desiderio
da esaudire
oggi
che cos'è successo
che
duramente mi rifiuti
non
abbandonarmi
fammi
diventare creta
per
nuova cornucopia
riusami
rifondimi
riscrivimi
fra le righe
invasami
che io risorga
ornamento
vivo a primavera.
In special modo alle loro immagini, La selva chiara ed Entrevu.
Marco Sclarandis
Monday, October 24, 2016
Di cielo in cielo attraverso la cruna d'un ago.
La forzante del figlio unico è già in
atto da tempo.
E sta diventando una scelta obbligata via via che che la razzia planetaria di Homo Sapiens sapiens prosegue e aumenta.
Solo l'inerzia anche in queste faccende presente ed operante,confonde con le apparenze.In primis africane ma molto probabilmente temporanee.
Non so ancora quante ore di vita mi toccano se ventiquattro o diecimila volte tanto.A volte sono indeciso se accettarne la misura minima o quella massima.
Comunque sia, un solo figlio per tutti é solo una condizione necessaria ma non sufficiente per rimediare agli errori commessi nel secolo scorso.
Sempre che non scopriamo che questi sono davvero irreparabili e quindi fatali.
Se così fosse, chi non sarebbe tentato di mettere al mondo degli spettatori per assistere insieme a loro alla fine del mondo? Nell'accezione di mondo umano é ovvio.
Certo il prezzo non potrebbe essere che adeguato allo spettacolo, unico irripetibile e tragicamente meraviglioso.
E in più sapendo che tutti ne siamo stati produttori, registi ed attori.
Marco Sclarandis.
Rispondi
"Gli esperti dicono che la popolazione
ideale è al di sotto dei 2 miliardi; noi invece siamo 7,5 e in
crescita" :
Io invece credo che la popolazione ideale è al di sotto dei 50 milioni.
Diecimila anni fa, eravamo solo 5 milioni, per cui mi sembra di usare la manica larga.
Gianni Tiziano
Rispondi
(in attesa di pubblicazione,per ora, alle ore10 del 24 Ottobre 2016):
Madre Terra, un milione d'anni fa Homo Sapiens sapiens* non esisteva neanche.
E in qualsiasi momento potrebbe scomparire, senza aver mosso un dito.
Il nucleo della Terra e quello di una stella che nemmeno sappiamo dove si trovi potrebbe annientarci e far sì che il resto non sia nemmeno memoria.
Che tu creda ai quarantanove milioni, é la tua fede e come tale, per certi versi é indiscutibile.
Io credo invece che anche il doppio degli attuali HSs*potrebbero vivere e a lungo, centinaia di millenni ancora su questo pianeta.
Ma dovrebbero mutarsi in esseri differenti, pochissimo nella forma, enormemente nella sostanza.
Anche gli esperti, credono con la loro fede, come me e te .
E quelli che nemmeno ne hanno una, e sono molti, perché certi giorni credono alle banche certi, altri all'oroscopo e via dietro al pifferaio magico che arriva di volta in volta sotto la loro casa, quelli chissà a che cosa credono al riguardo.
Probabilmente alla celebre esortazione da strillone del circo:
"Venghino siori! entrano! che più gente c'è più bestie si vedono!"
Senza dover professare solennemente alcun credo, ma guardando ai molti fatti ormai più che evidenti, e certamente veri, per quanti siamo ora, per quello che facciamo e sopratutto che desideriamo fare nel futuro prossimo e poco più lontano, per metà di noi é già stata proclamata dai fatti la condanna a morte.
Da eseguirsi con ogni mezzo, senza esclusione di quelli più osceni e raccapriccianti.
Eppure, in questo clima da ascesa d'impero infernale, possiamo sempre inceppare il meccanismo della cerimonia imperiale, sopportandone le conseguenze.Questo mio atto di fede discende dalla presenza di tutte le anime vissute e che vivranno passate e che passeranno di qua.
Abitanti quel vuoto internucleare ed interspaziale che come sembra,è puro spreco di atto creativo, ma forse potrebbe essere invece necessario affinché la realtà quotidiana esista.
Se ci chiediamo ancora quanti angeli possano danzare sulla capocchia d'uno spillo o tuffarsi da un cielo all'altro attraverso la cruna d'un ago, allora ancora molti possono vedere quali sono i sentieri che portano al Paradiso.
Marco Sclarandis
E sta diventando una scelta obbligata via via che che la razzia planetaria di Homo Sapiens sapiens prosegue e aumenta.
Solo l'inerzia anche in queste faccende presente ed operante,confonde con le apparenze.In primis africane ma molto probabilmente temporanee.
Non so ancora quante ore di vita mi toccano se ventiquattro o diecimila volte tanto.A volte sono indeciso se accettarne la misura minima o quella massima.
Comunque sia, un solo figlio per tutti é solo una condizione necessaria ma non sufficiente per rimediare agli errori commessi nel secolo scorso.
Sempre che non scopriamo che questi sono davvero irreparabili e quindi fatali.
Se così fosse, chi non sarebbe tentato di mettere al mondo degli spettatori per assistere insieme a loro alla fine del mondo? Nell'accezione di mondo umano é ovvio.
Certo il prezzo non potrebbe essere che adeguato allo spettacolo, unico irripetibile e tragicamente meraviglioso.
E in più sapendo che tutti ne siamo stati produttori, registi ed attori.
Marco Sclarandis.
Rispondi
Io invece credo che la popolazione ideale è al di sotto dei 50 milioni.
Diecimila anni fa, eravamo solo 5 milioni, per cui mi sembra di usare la manica larga.
Gianni Tiziano
Rispondi
(in attesa di pubblicazione,per ora, alle ore10 del 24 Ottobre 2016):
Madre Terra, un milione d'anni fa Homo Sapiens sapiens* non esisteva neanche.
E in qualsiasi momento potrebbe scomparire, senza aver mosso un dito.
Il nucleo della Terra e quello di una stella che nemmeno sappiamo dove si trovi potrebbe annientarci e far sì che il resto non sia nemmeno memoria.
Che tu creda ai quarantanove milioni, é la tua fede e come tale, per certi versi é indiscutibile.
Io credo invece che anche il doppio degli attuali HSs*potrebbero vivere e a lungo, centinaia di millenni ancora su questo pianeta.
Ma dovrebbero mutarsi in esseri differenti, pochissimo nella forma, enormemente nella sostanza.
Anche gli esperti, credono con la loro fede, come me e te .
E quelli che nemmeno ne hanno una, e sono molti, perché certi giorni credono alle banche certi, altri all'oroscopo e via dietro al pifferaio magico che arriva di volta in volta sotto la loro casa, quelli chissà a che cosa credono al riguardo.
Probabilmente alla celebre esortazione da strillone del circo:
"Venghino siori! entrano! che più gente c'è più bestie si vedono!"
Senza dover professare solennemente alcun credo, ma guardando ai molti fatti ormai più che evidenti, e certamente veri, per quanti siamo ora, per quello che facciamo e sopratutto che desideriamo fare nel futuro prossimo e poco più lontano, per metà di noi é già stata proclamata dai fatti la condanna a morte.
Da eseguirsi con ogni mezzo, senza esclusione di quelli più osceni e raccapriccianti.
Eppure, in questo clima da ascesa d'impero infernale, possiamo sempre inceppare il meccanismo della cerimonia imperiale, sopportandone le conseguenze.Questo mio atto di fede discende dalla presenza di tutte le anime vissute e che vivranno passate e che passeranno di qua.
Abitanti quel vuoto internucleare ed interspaziale che come sembra,è puro spreco di atto creativo, ma forse potrebbe essere invece necessario affinché la realtà quotidiana esista.
Se ci chiediamo ancora quanti angeli possano danzare sulla capocchia d'uno spillo o tuffarsi da un cielo all'altro attraverso la cruna d'un ago, allora ancora molti possono vedere quali sono i sentieri che portano al Paradiso.
Marco Sclarandis
Sunday, October 23, 2016
Gomboc, (nogomblotto!)
Voglio proporre una particolare analogia tra le chimere, gli zombi, il totalitarismo ed uno oggetto fisico dalle particolari proprietà geometrico-matematiche.Magari anche due
Oggetto che conquistò la copertina di Le Scienze del Maggio 1981, numero 153.
Già non è facile rimetterlo a posto con tutte le facce dello stesso colore nella condizione di massimo ordine, ma se qualcuno lo smonta e scambia anche solo uno spigolo o un vertice con un'altro, e se le facce non sono presentate in ordine, diventa difficilissimo accorgersi della manomissione.
Immaginiamo allora l'antroposfera simile ad un particolare cubo magico (nome dato in quella copertina al cubo di Erno Rubik).
Fisicamente, il cubo, è possibile metterlo in qualsiasi tipo d'ordine o disordine.
Si sottintende che lo stato di ordine sia quello con ogni faccia dello stesso colore.
Smontandolo e rimontandolo possiamo creare ordini iniziali di qualsiasi tipo, entro certi limiti,ovviamente.
Non esistono impedimenti fisici,leggi fisiche, nel far questo.
Ma la scelta d'un ordine iniziale, pur essendo riconducibile ad una legge fisica, dipende dal desiderio dalla mente, dall'azione di un essere umano.(Lasciamo perdere un robot umanoide che ci metta gli artoidi o le pinze).
Ecco allora che possiamo vedere come miliardi di menti umane stiano comportandosi in maniera illogica e letalmente irrazionale, nel manipolare gli strumenti necessari per proseguire una lunga vita sul pianeta Terra.
E, le facce della "Sfera isomorforubika" se possiamo chiamarla in questo modo, sono molto più che 54, (3x3x6).
Quindi, moltissimi non si rendono nemmeno conto e in un modo irrimediabile, che é impossibile ottenere un certo ordine finale partendo da un certo ordine iniziale.Rigirare e rigirare le facce non serve a nulla, se qualcuno ha manomesso l'oggetto e noi non riusciuamo ad accorgercene.
Eppure se soltanto maneggiassero il cubo di Rubik, capolavoro di creazione di complessità
da un minimo di semplici azioni,potrebbero capire quanto erronea sia la loro visione del mondo
e delle conseguenze da questa derivantesi.
L'altro oggetto è il Gomboc, una strana patata che ritorna sempre in piedi, comunque sia gettata
e fatta rotolare per terra.Ma che nasconde un segreto molto più affascinante di quei giochi regalati insieme ai formaggini , negli anni sessanta.Anche questo oggetto, frutto del lavoro di due ungheresi stimolati dalla teoria di un russo.
Troppi vogliono vivere come zombi, illudendosi così di realizzare delle chimere.
Ma la dittatura dei fatti, cioè delle leggi fisiche, che permette alcune cose, nulla può per obbligare per costringere tali zombi a destarsi, se non lasciare che la morte reale li ghermisca.
E forse un attimo prima, ma troppo tardi, si risveglino.
Marco Sclarandis
Oggetto che conquistò la copertina di Le Scienze del Maggio 1981, numero 153.
Già non è facile rimetterlo a posto con tutte le facce dello stesso colore nella condizione di massimo ordine, ma se qualcuno lo smonta e scambia anche solo uno spigolo o un vertice con un'altro, e se le facce non sono presentate in ordine, diventa difficilissimo accorgersi della manomissione.
Immaginiamo allora l'antroposfera simile ad un particolare cubo magico (nome dato in quella copertina al cubo di Erno Rubik).
Fisicamente, il cubo, è possibile metterlo in qualsiasi tipo d'ordine o disordine.
Si sottintende che lo stato di ordine sia quello con ogni faccia dello stesso colore.
Smontandolo e rimontandolo possiamo creare ordini iniziali di qualsiasi tipo, entro certi limiti,ovviamente.
Non esistono impedimenti fisici,leggi fisiche, nel far questo.
Ma la scelta d'un ordine iniziale, pur essendo riconducibile ad una legge fisica, dipende dal desiderio dalla mente, dall'azione di un essere umano.(Lasciamo perdere un robot umanoide che ci metta gli artoidi o le pinze).
Ecco allora che possiamo vedere come miliardi di menti umane stiano comportandosi in maniera illogica e letalmente irrazionale, nel manipolare gli strumenti necessari per proseguire una lunga vita sul pianeta Terra.
E, le facce della "Sfera isomorforubika" se possiamo chiamarla in questo modo, sono molto più che 54, (3x3x6).
Quindi, moltissimi non si rendono nemmeno conto e in un modo irrimediabile, che é impossibile ottenere un certo ordine finale partendo da un certo ordine iniziale.Rigirare e rigirare le facce non serve a nulla, se qualcuno ha manomesso l'oggetto e noi non riusciuamo ad accorgercene.
Eppure se soltanto maneggiassero il cubo di Rubik, capolavoro di creazione di complessità
da un minimo di semplici azioni,potrebbero capire quanto erronea sia la loro visione del mondo
e delle conseguenze da questa derivantesi.
L'altro oggetto è il Gomboc, una strana patata che ritorna sempre in piedi, comunque sia gettata
e fatta rotolare per terra.Ma che nasconde un segreto molto più affascinante di quei giochi regalati insieme ai formaggini , negli anni sessanta.Anche questo oggetto, frutto del lavoro di due ungheresi stimolati dalla teoria di un russo.
Troppi vogliono vivere come zombi, illudendosi così di realizzare delle chimere.
Ma la dittatura dei fatti, cioè delle leggi fisiche, che permette alcune cose, nulla può per obbligare per costringere tali zombi a destarsi, se non lasciare che la morte reale li ghermisca.
E forse un attimo prima, ma troppo tardi, si risveglino.
Marco Sclarandis
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