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Thursday, September 26, 2013

Sempre Selene tu ispiri chi di quiete si nutre

D' una busta sul retro
l' infinito può stare
basta un umano che miri
il tremante d'astri bagliore
di Selene quello argenteo e mutevole
e calcoli come nessuna bestia sa fare
quanto spazio necessiti a quella miriade
di Soli e Terre in quel vuoto sospesi
un rombo ripiegato in rettangolo
recante sul fronte indirizzo
sul retro ch' il messaggio ha spedito
un francobollo che ha pagato il pedaggio
un riquadro in bianco lasciato
pochi simboli strusciati in  grigia grafite
mossi da astuzia di pollice indice e mente
e quello che sembra tutto ingoi e comprenda
a sua volta è intrappolato e ingabbiato
da un essere di sole dieci dita e due piedi.

Marco Sclarandis



Thursday, November 19, 2015

Dei diritti e delle penurie

Una delle dichiarazioni più solenni della Storia è quella promulgata a Parigi nel 1948, il 10 Dicembre.
Per non appesantire questo post invito chi ne abbia voglia a cercarla in rete.
Per chi non dispone di una connessione, se mi ha letto fino qua vuol dire che almeno, di una connessione,
è riuscito a usufruirne e quindi basta insistere e ottenerne un'altra a tale scopo.

Proprio il diritto alla connessione al web ( voglio essere pedante,  il web è la rete mondiale di computer, adesso d'ogni genere, creata all'inizio per rendere più efficace la difesa da un attacco termonucleare ) è uno di quelli che potrebbe essere aggiunto 

alla lista di quella solennne dichiarazione.

Azione ed opera nobilissima quella sfociata in quel dettato parigino.
E potrei dire parecchie cose, opinioni più che altro,  sugli effetti che ne sono seguiti in questi decenni.
Quello che m'interessa dire, sempre parole opinabili, è che occorrerebbe una altrettanto solenne dichiarazione
ma dei doveri dell'Uomo.

Mica per amore della simmetria, che sappiamo è molto apprezzata dalle donne. Almeno in certi ambiti.
Ma proprio per interesse verso la ghirba, parola dalle fanciullesce assonanze, birba per esempio,
che nel motto "salvarsi la ghirba" ovvero "salvarsi la pelle" significa vita.
La ghirba è infatti l'otre di pelle per trasportare l'acqua nel deserto, nella specie quello sahariano.

Sarò conciso.

Per godere di un diritto, in genere bisogna assolvere  un dovere.
Questa volta la simmetria diventa frequentemente obbligatoria, mica per caso.
Per ragioni enigmatiche ma ineludibili, possiamo vedere l'Universo intero come un grandioso cerimoniale 

 dove agiscono doveri e diritti con delle coreografie strabilianti.

E con una Regina, la Penuria, che in realtà ama pure mostrare la affascinante corporeità nuda, l'abbondanza.
Ma c'è da aspettarselo  non sovente, non con tutti, non come ci piacerebbe che avvenisse.

Prosaicamente, il diritto a non patire la sete si ottiene adoperando l'acqua con giudizio.

Quello a non patire la fame procurandosi il cibo alla stessa maniera.
Quello alla salute, tenendo a bada le fonti di malattie, pratica che con le fonti d'acqua ha strettissima attinenza.
E poi, si potrebbero elencare decine di diritti dai più dritti a quelli più contorti, ma accettabili.
C'è un lavoro immenso che dovremmo e in fondo vorremmo anche fare a proposito.
E avrebbe diritto ad uno stipendio
Anche minimo, dovremmo ricordarcelo.
Altrimenti perderemo il diritto a lamentarci.


Addendum post commentum (se si può dire così ).

I diritti o si conquistano o si acquisiscono, conquistarli è già un'azione di natura bellica, dispiace ammetterlo ma è così.
Se si acquisiscono, di solito è una faccenda meritoria, e dispiace ugualmente dirlo, non tutti gradiscono il merito, sopratutto quello autentico ed altrui.
Se si acquistano molte cose s'aggiustano come al mercato.
Ma, è inutile negarlo, al mercato vige sovente la cagnarra, la frode, il raggiro, cui seguono le zuffe e le botte.
Urbi et orbi.
I Romani, quelli antichi, con il diritto erano giunti ad eccellente compromesso.Vìolalo e ti metto in croce. 
Non solo metaforicamente. Rispettalo e magari da schiavo diventi anche Imperatore.
Disgraziatamente, tutto ciò, non s'è rivelato essere imperituro.
I Rumeni, contemporanei, forse, nelle foreste della Transilvania stanno meditando qualche Diritto 
che funzioni meglio di quelli già sperimentati.Magari lo stanno cesellando in ciclopiche lastre di rame.
Bisognerebbe dir loro che anche l'alluminio anodizzato andrebbe bene.
E potremmo anche regalarglielo che di lattine vuote buttate a casaccio se trovano anche troppe.
 
 
 

Marco Sclarandis

Wednesday, March 14, 2018

Riemergerai dal gorgo Stephen e cantando.

Oggi ritorni verso quella polvere
prima incontrerai quella terrestre
che iniziò la tua vita terrena e poi
quella degli astri fulgidi ed oscuri
li vedrai questi neri e ingordi
con una vista a noi preclusa
potrai toccarli impunemente
senza farti divorare globi mansueti
come ci racconterai il pellegrinaggio
siamo in sintonia con la tua mente
illuminati dal tuo sguardo acuto
buon viaggio Stefano e attiraci
che anche noi in quei mondi
vogliamo fare visita.

Marco Sclarandis

Friday, May 30, 2014

E poca votiva cera per le vittime.....







                   
                https://www.youtube.com/ 

                watch?v=Mb_VpUuUWaE





                          in memoria di Michael Ruppert









Michael Ruppert è morto il 13 aprile del 2014. Si è tolto la vita dopo aver registrato il suo ultimo programma radiofonico The Lifeboat Hour. Mike è stato uno dei primi peakoilers e anche per questo ha avuto una vita piuttosto travagliata..


Un ringraziamento a Massimiliano Rupalti per la sottotitolazione in italiano



Marco Sclarandis

Wednesday, December 23, 2015

Quanti?






Quanti angeli possono danzare sulla capocchia d'uno spillo
Quanti demoni la cruna d'un ago imprecando attraversare
Quanti cristi sul fusto della spilla vivere aggrappandosi
Chi nemmeno si domanda tali cose non è degno

di godere del riparo sottostante
una puntina da disegno
appuntata obliquamente
sulla tavola che regge l'esistenza.




Marco Sclarandis

Friday, September 11, 2015

Credere obbedire controbattere


Anonimo10 settembre 2015 18:51

Non esiste alcun riscaldamento causato dalla CO2 (qualunque ne sia l'origine),
la temperatura non è influenzata dai livelli di biossido di carbonio, e la ricerca citata in questo articolo è spazzatura!

Che ancora insiste:

Anonimo 10 settembre 2015 19:11

"La ricerca ha mostrato chiaramente che è il biossido di carbonio la principale manopola di controllo delle temperature" .

Questa cosidetta ricerca è spazzatura, ed è pure ridicola, l’anidride carbonica nell’aria non è un fattore capace di influenzare il clima,
l'aumento delle emissioni di CO2 SEGUE PIUTTOSTO CHE PRECEDERE il riscaldamento globale (fra gli 800 e i 1000 anni di ritardo)....

E forse, L'Anonimo 10 settembre 2015 19:11
insistendo, incoraggia poi questo tizio alla cattedra, che però almeno si firma:

Leonardo Vannini 11 settembre 2015 01:53
( salvo poi chiudere con l'enigmatica sigla U.U )

"Scusate se ogni tanto vengo a rompere le scatole su questo bel blog...ma questo grafico non vale una cippa! E vi spiego subito il perche':
L'aumento dell'irraggiamento solare riscalda i mari-->l'acqua evapora e crea nuvole-->le nuvole fanno diminuire l'irraggiamento solare
che raggiunge la terra-->le nuvole diminuiscono e il ciclo si ripete mantenendo l'equilibrio!

E l'ho studiato alle elementari non sono laureato XD

Comunque dovete sempre considerare che il sistema Terra e' un sistema quasi chiuso, ovvero bruciando i combustibili fossili
non facciamo altro che liberare l'energia che e' stata accumulata secoli fa da alberi (carbone) e microorganismi (petrolio)
quindi alla fine nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma.
Diverso sarebbe se importassimo combustibili da un'altro pianeta, allora si che sarebbero azzi a mazzi
e l'equilibrio andrebbe a quel paese...ma visto che cosi' non e' (almeno per ora) mi sembra proprio che sta cosa del CO2
sia una trovata per spingerci ad utilizzare l'energia nucleare che e' cosi' bella e cosi' buona perche' non inquina...
ma poi ti nasce un figlio con due teste e senza uccello e non mi pare proprio la soluzione migliore!

Scusate lo sfogo! U.U"

(fine dei commenti)

Ora, tanto per suscitare un minimo d'interesse verso questo mio post, non vi dico hic et nunc sic et simpliciter, da dove ho tratto questi commenti, che non ci vuole molto a scoprirne l'origine, comunque.

Adesso, mi chiedo per quale misteriosa ragione orde immense di studiosi, scienziati, ricercatori, filosofi  d'ogni epoca e luogo,si siano alambiccati il cervello, anche per l'intera loro esistenza per capire come funzionino le cose del mondo, quando potrebbero bastare semplici affermazioni come quelle del tizio anonimo di cui sopra per vanificare il loro lavoro.

Almeno il signor Leonardo Vannini l'11 settembre 2015 alle ore 01:53
cerca di fare un ragionamento, cioè dare una spiegazione a dei fatti, cosa che almeno per ora è ancora il fondamento della scienza, almeno quella moderna, cioè quella che in questo momento mi permette di divulgare questo mio pensiero ad una platea di miliardi di persone.

(Se poi chi leggerà questo post saranno in quattro o in quarantaquattro, forse solo la sociologia quantistica potrebbe stabilirlo, sfornando una bella equazione dove il quadrato o il cubo di una funzione, fornisce le probabilità che la lettura di questo testo sia fatta da un manipolo di sfaccendati
o da una folla sterminata in delirio).

Non so quanti l'abbiano intuìto, ma fin'ora tutto quello che ho scritto è solo una premessa per introdurre il vero argomento del post.
Però a volte riesco ad immedesimarmi pirandellianamente nel lettore o nella folla appena menzionata, e quindi, farò della concisione il timone e faro del resto che ancora ho da dire.
Basta rievocare e parafrasare un famoso sillogismo:
Tutti gli uomini sono mortali, io sono un uomo, quindi.....(io sono mortale).
Bisogna stare attenti, però, che non vale l'inverso, e cioè che tutti i mortali sono uomini, e basta chiederne la ragione al primo che passa per strada per essere quasi certi che rimarrà attonito, almeno per il tempo necessario a ripetergli la domanda.

Il biossido di carbonio, (per due secoli chiamata "anidride carbonica"), è un efficace e duraturo gas serra, (ovvero alterante il clima),
Abbiamo da secoli aumentato questo gas nell'atmosfera, quindi......
(Il clima è cambiato).
Anche in questo caso bisogna stare attenti a vedere se vale o meno l'inverso.
E cioè:
Siccome il clima è cambiato, allora il biossido di carbonio è un efficace e duraturo gas serra
e abbiamo da secoli aumentato questo gas nell'atmosfera.
Ma anche:
Siccome il clima è cambiato e abbiamo da secoli aumentato il biossido di carbonio nell'atmosfera,
allora il biossido di carbonio è un efficace e duraturo gas serra.
Purtroppo per noi, l'inversione del sillogismo,in qualunque maniera,  non cambia la verità del fatto:

Il clima è cambiato.
(Non si tratta di un dogma, ma il risultato di una copiosa serie d'indagini fatte seguendo un metodo scientifico)

A questo punto non resta che credere a ciò che si preferisce credere, quindi obbedire alle conseguenze
di ciò in cui si è deciso di credere e controbattere gli argomenti di quelli che credono altrimenti.

C'è comunque un piccolo fatto che qualsiasi credente deve tenere in altissima considerazione.

Il biossido di carbonio, per sua intrinseca, comprovata (scientificamente) ed immodificabile natura
è veramente un gas in grado di produrre, a certe condizioni, un effetto serra.
Poi, se uno vuole inventarsi l'alchisua, per divertirsi a discutere di chimica con l'alchimia
e organizzare convegni sull'alchivostra e l'alchinostra, è libero di farlo.
L'importante è accorgersi in tempo di stare per superare il limite del ridicolo.
Per concludere, se siamo riusciti a modificare il clima terrestre, e ormai le certezze che così siamo riusciti a fare arrivano puntuali come il sorgere del Sole, seppure dietro le nuvole, allora ci dovremo sempre più adattare alle conseguenze di questo fatto.

Non resta perciò che credere, obbedire, e controbattere.
Sia agli anonimi, ma ancora di più ai noti.

Risucchiare, riprendere, riacchiappare, le miriadi miliardi di miliardi di miliardi di atomi di carbonio incautamente esalati negli utimi due secoli, non è una impresa facile.
E questo è con elevatissima probabilità il motivo per cui moltissimi sono ostinatamente riluttanti a farlo.
Nonostante ormai serpeggi anche fra loro la sensazione che sarebbe una delle più urgenti e migliori cose da farsi.

Chi ha esalato ha esalato, chi è spirato è spirato, il biossido di carbonio ormai è scappato.

Marco Sclarandis.








Saturday, January 31, 2015

Comunque, anche quelle "neanche sbagliate" a volte servono a qualcosa

N.B. per comprendere il senso di questo post è raccomandabile leggere quello prececente.

xMarco
E' chiaro che: "del futuro non vi è certezza!"

(Infatti gli UFO mi avevano detto che sarebbero arrivati il primo gennaio, ma mi sembra che si siano persi per strada :-) )

Ed anche le leggi della natura, per quanto studiate con formule matematiche, esse in realtà risultano indeterministiche. (Su questo avevo intenzione di pubblicare una pagina sul mio sito dedicato alla Ricerca Teorica).
"Io sono il primo che, guarda realisticamente i problemi che abbiamo all'orizzonte, ma spera sempre che troveremo una soluzione per risolverli."


Fine del commento di Alessandro pulvirenti.


 "Io sono il primo che, guarda realisticamente i problemi che abbiamo all'orizzonte, ma spera sempre che troveremo una soluzione per risolverli."
Ah sì? 
E il secondo chi è?
Alessandro, con certe tue affermazioni riesci ad essere particolarmente simpatico, e lo dico sinceramente.
Anche a me piacerebbe sapere, tra i più che numerabili destini che di battito di ciglia in battito di ciglia ci attendono, quali sono quelli più probabili ad avverarsi.
E tra questi almeno qualcuno, scegliendone le date.
In parte, come accade a chiunque, vengo soddisfatto dal Destino, ma, figurati io neanche gioco con lotterie e grattevinci non perchè non mi piacerebbe vincere, ma perchè preferisco collaborare con il Destino piuttosto che aspettare che mi venga a chiamare per un incarico.
Quindi immagina quanto sia gigantesca la mia presunzione.
Eppure, ma mi devi credere sulla parola, il mio passaggio terreno è già stato più volte prolungato, in modi talmente fortùiti che mi sono convinto che il Destino apprezza i collaboratori entusiasti.
Di certo è, il Destino, un imprenditore esigentissimo quanto lunatico, ma per quanto mi riguarda
tanto geniale quanto generoso.
A volte guardando irrealisticamente il sudicio marciapiede, càpita di trovare un bel regalo.
Non necessariamente una banconota di grosso taglio.
Dev'essere per questo che come riferisci tu: "del futuro non vi è certezza!"
Ciao!

Marco Sclarandis



Friday, November 27, 2015

Dueci e ciodue



2C°&CO2 400ppM 40Mton arscbn



Dueci e ciodue. Quattrocento pipiemme quaranta megaton arsidicarbon

Non è neolingua.

E' in sintesi il concetto che descrive l'attuale clima terrestre.
Decrittato:
Siamo giunti a quattrocento parti per millione in volume di biossido di carbonio in atmosfera.
Questa è la parte centrale del messaggio.
 A sinistra, il sinistro presagio.
Ovvero, come minimo ci tocca un aumento di due gradi centigradi o Celsius come preferite, della
temperatura media terrestre.E non tra dieci secoli, solo mezzo.
A destra il maldestro uso di combustibili fossili, tutti contenenti il sesto elemento, uso consistente nell'ardere 40, quaranta miliardi di tonnellate annue di sostanze che lo contengono.

A buon intenditor poche parole.

P.S.per i sordi:


Dite a chi non vuol sentire che due gradi di calura sono una sciagura.

Ringrazio Ugo Bardi per l'ispirazione del presente post.

Per chi ama leggere, approfondire, e capire:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/27/cambiamenti-climatici-in-attesa-della-cop21-breve-riassunto-della-situazione/2256472/

Marco Sclarandis




Monday, November 4, 2013

Hic et nunc, sic et simpliciter.




L'ora sesta


Dall'ora sesta si fece buio su tutta la terra fino all'ora nona.
Matteo, 27,45

E’ in atto la sesta grande estinzione planetaria.




Non lo dico io, che, non ho titoli per pontificare.

Ma chi da decenni studia la biosfera.

Edward Osborne Wilson, tanto per citarne uno.




Solo che in cima alla lista delle specie estinguentisi, ci siamo noi.




Non sembra perché siamo in aumento.

L’ultimo prima del tracollo.



Quant'è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non v’è certezza.



canti carnacialeschi



Lorenzo detto il Magnifico.



Appartenente alla dinastia dei Medici,

nato a Firenze il primo gennaio 1449 e ivi morto il nove Aprile 1492

è stato un politico, scrittore, poeta,mecenate, umanista italiano.

Signore di Firenze dal 1469 alla morte, membro dell’Accademia neoplatonica, 
Lorenzo fu uno statista ed intellettuale tra i più rilevanti del Rinascimento.

Marco sclarandis


Wednesday, December 11, 2013

Eppure anche qualche scura pietra rifulge talvolta



Qualcosa succede

in questo mondo di pietre

scagliate in millenni da mani

che han fatto di salme saponi

qualche urlo si spegne

per lasciare brace covata

da cenere ansiosa di farsi letame

goccia di buia grotta pendente

ha eretto colonne di sacro tornite

ma luce di torce a fedeli

infine le ha fatte conoscere

che siano flutti fangosi

fumi venefici astiosi ricordi

macerie scansate pure da ortiche

è in atto un processo per metterli

di fronte a sovrumano giudizio

saremo secondini di questi

serviremo ranci in galere

certi che finite le pene

godremo anni restanti di vita

liberi di volare fulgenti

come meteore in cieli.

Marco Sclarandis

Tuesday, March 15, 2016

Aldo Grasso é un premio Nobel al confronto.



A mio giudizio non saprei in quale categoria classificare questo articolo tanto approssimativo e sciatto nell'esposizione delle ragioni del no, ma  sopratutto del sì alle trivelle.(Sì al referendum significa No alle trivellazioni e viceversa)
Costume, scoop, pesce d'Aprile anticipato?
Avrei anche potuto limitarmi alla sola citazione del link , ma mi é sembrato più onesto riportare l'articolo in calce, per intero.

http://www.lastampa.it/2016/03/15/italia/cronache/referendum-antitrivelle-del-ap
rile-i-motivi-del-s-e-del-no-spiegati-in-breve-Hq2rrluq6bUF3CUtGhYRZP/pagina.html

Raphaël Zanotti

Il referendum anti trivelle del 17 aprile riguarda solo le attività petrolifere
presenti nelle acque italiane, ovvero entro 22 km dalla costa, quindi non quelle
sulla terraferma né in acque internazionali. Ci verrà chiesto: volete fermare i
giacimenti in attività quando scadranno le loro concessioni? Se vinceranno i sì
, saranno bloccate. Se vinceranno i no, continueranno a estrarre petrolio e meta
no.

Referendum anti-trivelle del 17 aprile i motivi del sì e no spiegati in 2 minuti

LE RAGIONI DEL SÌ

1)Rischi per la fauna

Per la scansione dei fondali viene utilizzato l’air gun, spari di aria compressa
che generano onde che “leggono”il sottosuolo. Alcuni cetacei e alcune specie di
pesce vengono danneggiati con lesioni e perdita dell’udito a causa dell’air gun
.

2)Ci guadagnano solo i petrolieri

Per estrarre petrolio le compagnie devono versare dei “diritti”, le cosiddette r
oyalties. Ma per trivellare i mari italiani si pagano le royalties più basse al
mondo: il 7% del valore di quanto si estrae.

3)Il gioco non vale la candela

L’incidente è comunque possibile e in un mare chiuso come il Mediterraneo il dis
astro ambientale sarebbe amplificato. Inoltre la trivellazione non risolverà i n
ostri problemi energetici: le riserve certe di petrolio nei mari italiani equiva
lgono a 6-7 settimane di consumi nazionali e quelle di gas soddisferebbero 6 mes
i di consumi.

LE RAGIONI DEL NO

1)Perdita di investimenti e posti di lavoro

Smettere di usare gli impianti entro le acque territoriali italiane significhere
bbe perdere gli investimenti fatti fino a oggi e quelli futuri. Oltre che a migl
iaia di posti di lavoro.

2)Basso rischio di incidenti

Dal 1950 a oggi ci sono stati solo due incidenti che hanno riguardato impianti d
i estrazione: a Cortemaggiore (Piacenza) appunto nel 1950 e a Trecate (Novara) n
el 1994. Si tratta di due siti su terraferma, sulle piattaforme marine non è mai
avvenuto alcun incidente.

3) Fabbisogno energetico

Secondo le stime il petrolio presente nei mari italiani sarebbe pari a 700 milio
ni di tonnellate. Il nostro consumo attuale all’anno è 58 milioni di tonnellate.
Nel 2014 sono stati importati 54 milioni di tonnellate. Avere fonti energetiche
nostre ci fa spendere meno e ci mette al riparo da cali improvvisi dovuti a cri
si internazionali.

Secondo le stime sarebbe pari a 700 milioni di tonnellate. Il nostro consumo att
uale all’anno è 58 milioni di tonnellate. Nel 2015 sono stati esportati 21 milio
ni di tonnellate.

LEGGI ANCHE La trivella, il Buongiorno di Massimo Gramellini .


Sia chiaro, anzi chiarissimo:

Non intendo con questo post, nè offendere il Signor  Raphaël Zanotti, tantomeno la redazione de La Stampa, ancor meno infrangere il copyright riguardante l'articolo riportato ma solo chiedere all'autore che cosa intendesse dire con quello che ha scritto.

Lascio questa domanda polemica, sebbene avrei potuto censurarla , ma mi sento offeso come lettore dell'antico e prestigioso quotidiano,  sorto pure nella mia città d'origine.
Bisogna lasciar correre o dire a questo Raphaël Zanotti che vada, un po' a zappare?

 Immaginatevi che cosa riesce a capire di questo articolo un lettore che non sa neanche a quanti barili corrisponda una tonnellata di petrolio e la differenza tra riserve e risorse.
Mi chiedo a che cosa siano serviti quarant'anni di Quark e Superquark.
Forse solo a creare un volgo che non sa nemmeno moltiplicare due frazioni ed una minoranza che per reazione diventa capo del Cern ed é pure una donna.
E dire che LaStampa ha da decenni delle buone pagine di scienza.Il glorioso Tuttoscienze.
Ricordo la mia maestra della quarta elementare che riuscì ad insegnare a tutta la classe come fare le divisioni, anche di numeri non interi, con carta e matita.
Fu estenuante ma meraviglioso.
Non pretendo una società di Leonardo da Vinci, ma questa mi pare vada verso "Il grande villaggio metropolitano degli imbecilli".
 

Marco Sclarandis



Sunday, February 22, 2015

Omaggio ad Afterfindus (Il blog)

Il Giorno della Memoria
Il giorno della marmotta
La notte della marmitta
Sai che amo gingillarmi con i lemmi
che tiro fili come fanno i gatti
incuranti che siano di poltrona gigisedici
o cencio mocio per i pavimenti
per artigli retrattili allenarmi
non so resistere ai suoni tentatori
ai sensi trapezisti doppi e multipli
all'idiozia che dagli idiomi sgocciola
ma innaffia flora desertica mai vista
io le conosco le marmotte diurne
che fischiano come locomotive arcaiche
che sfuggono dalle rapaci grinfie
che trasmutano grasso in sogni
accontentandosi di erbe e tane
così che marmitta mi richiama
mondi militari e motoristici
metalli rari catalitici e sbobbe dozzinali
il tutto intertessuto a quello stato
di Morfeo regno soggetto e oscuro
e se mi fermo un attimo e considero
che un malinteso da una fototavoletta è nato
una ricerca del giorno a memoria dedicato
un nesso a un film comico ha prodotto
non temo d'essere un roditore matto
che scava e rosicchia per darsi poi letargo
ma se potesse fischiettando raccontare
quello che per la mente sua gli passa
qualsiasi passante verrebbe catturato.


Marco Sclarandis

Sunday, January 6, 2013

I tre felini dell’Apocalisse e i quattro gatti dell’abboccafesso

Di Marco Sclarandis 

Esistono tre felini, nella fattispecie dei gatti domestici, che sono diventati soggetti famosi della storia. Uno di questi è il famoso Gatto del Cheshire personaggio inventato da Lewis Carroll, apparso per la prima volta nel 1865 in “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” e divenuto pure protagonista di cartoni animati molto divertenti. L’altro, attore suo malgrado di un celeberrimo esperimento mentale, come quelli, gli esperimenti, che adorava l’ancora più celebre fisico della Teoria della Relatività, generale e ristretta. Solo che il micio in questione era stato inventato da Erwin Schrödinger, per imbastire un ipotetico esperimento riguardante l’enigmatica Teoria dei Quanti. Un terzo gatto si nasconde dietro un gioco linguistico tra le parole “Energia” e “Catalizzatore” parole che fuse ed abbreviate generano il semi acronimo E-Cat.

Il marchingegno che sta dietro questo nome non ha niente a che fare con i sornioni, astuti e indipendenti animali domestici, tranne che per un aspetto particolare, che verrà esposto per ultimo. E’ invece un’apparecchiatura che secondo il suo inventore, che ha un nome talmente comune tanto da essere quasi sinonimo di perfetto anonimo, sconfinante negli incantesimi, i totem e gli amuleti magici. Questo E-Cat, nelle intenzioni del suo inventore dovrebbe fornire energia a costi irrisori, tratta da reazioni nucleari che sono tuttora soggetto di faticose indagini. Reazioni chiamate collettivamente LENR e che potrebbero davvero dischiudere un nuovo capitolo della fisica. Ma che la Natura per ora cela tra i suoi veli, sottilmente ma non maliziosamente.

Tuttora il famigerato catafelino, pare proprio funzioni né più e né meno come i suoi omonimi in carne, ossa, pelliccia, e polpastrelli. Reazioni chimiche, elettrochimiche, seppure non digestive. Da cui derivano un po’ di tepore, qualche balzo energetico ma nulla più.

Poi esistono i soliti quattro gatti che possono anche diventare quarantaquattro come nella famosa filastrocca, e anche un branco innumerevole, se bene ammaestrati. E sono quelli che abboccano come dei fessi a qualsiasi annuncio mirabolante che prometta miracoli allo stesso prezzo delle seccature. Peccato che in questa parte del multiverso, la scienza, la magia, la prestidigitazione e il banale inganno o raggiro siano àmbiti sufficientemente separati. Peccato per i “Signor Rossi” e i loro fanatici seguaci.

Solo nella matematica esistono delle magie sconcertanti come per esempio la scoperta dell’ultranumerosità dei numeri irrazionali e delle geometrie non euclidee, che portarono un fecondo scompiglio nel mondo dell’umana conoscenza. Per ora l’E-Cat, s’è rivelato essere uno straordinario pifferaio magico, capace però d’incantare parecchie specie di mammiferi e non solo i pure astuti piccoli roditori.

Sunday, November 15, 2015

Non ci costringete



Non ci costringete
a togliervi il saluto in strada o nell’androne
ad incrociare sguardo e mutarlo in cruciverba
a trattenere il fiato passando davanti ai vostri forni
e pensare di chiudere le fornici le vostre
non ci costringete noi l’abbiamo fatto e ancor rifatto
tante volte ma poi quasi del tutto smesso
che pranzi fastosi di vittorie sono divenuti presto
cene a lume di moccoli in umidi rifugi
la vostra esplosiva ira è polvere pirica igroscopica
potente folgorante negli aridi deserti
inefficace nei piani e nelle valli
dove la gente lacrima e lava la sporcizia
che portiate barbe ispide o turbanti 
tatuaggi che sembrano alla mente grate
preferiate adunate in piazze con pavè di pietre
o prostrarvi in massa ad un cubico nero altare
invece che camminate atte a sbollire ire
desistete sia pure all’ultimo minuto
dal fare di gente salme e giacimenti di vendetta
nessuno è grande perché implora un Padre
chiunque è immenso se insegna al figlio a rialzarsi.

Marco Sclarandis

Wednesday, January 10, 2018

Auguri per un amico

Tu ed io ed anche loro
ma non tutti ma neanche molti
vediamo pur distratti dai tumulti
cose che starebbero benissimo nel mondo
al posto di macerie obbrobri ed accozzaglie
sappiamo di luoghi adatti a rendere
orde combriccole e gentaglie
un popolo di perdonabili furfanti
perfino incline a vivere da santi
eppure inerti restano troppe folle
e inermi attendono un domani
che il miracolo produca al posto loro
ma noi guardiamo tanto meno desistiamo
come bivalvi tenaci imperturbabili
costruiamo di madreperla case
tanto sontuose quanto piccole ed adatte
indichiamo strade percorribili
verso giardini di città terrestri edificabili
sotto volte celesti contemplate
da sempre da quei lungimiranti i soli
capaci di vedere un universo intero
in una metà del guscio di un'arachide.

Marco Sclarandis

Wednesday, October 19, 2016

Il titolo é il testo

Da dove nasce internet?
Conosciamo la storia recente, si fa per dire, sono ormai gli anni '60 del DARPA, ma andando indietro di millennio in millennio vediamo
che internet o web come lo si voglia chiamare, esiste perché la mente umana è internet.
E forse non potrebbe essere diversamente.
In realtà, anche i virus nel loro nanoscopico mondo sono internet in nuce.
E internet svela la desolante impossibilità di ottenere la conoscenza totale.In primis teorica e ovviamente, anche pratica.
Kurt Godel, Alan Turing con le loro dimostrazioni inoppugnabili
hanno svelato definitivamente la terrificante e meravigliosa potenza della ricorsività. Terrificante perchè porta direttamente dentro la trascendenza, che implica l'impossibilità di elencare tutti i numeri per esempio, e quindi vanifica qualsiasi dizionario e vocabolario che voglia essere onnicomprensivo.E quindi ancora mina le fondamenta del nostro umano sapere.
Terrificante perché rende impossibile conoscere l'esito di qualsiasi algoritmo, a priori.
Ci sono molte più cose indecidibili di quante non ne immaginino i programmatori.
E le loro macchine da computazione.
Meravigliosa perché comunque le cose esistono, e chiedersi come mai é buono e giusto, ma volerne avere una ragione a tutti i costi é demoniaca idiozia.
Questo sì e questo no squisitamente politico e italiano, è un evento epocale.
Troppi simboli ne sono collegati per essere un evento di secondo o terz'ordine.E troppe coincidenze evidentemente troppo significative, per essere frutto di insignificante casualità.
C'è una tale abbondanza di sincronicità in quello che sta avvenendo in Italia e nel mondo intero
che se Carl Gustav Jung fosse qui con noi, sorriderebbe dietro le lenti tonde e si gusterebbe
lo spettacolo che sta per iniziare.
Vedere quei due, uno uscente dal più alto podio statunitense e l'altro un fuoriuscito da un pertugio toscano e assurto a grande statista non si capisce neanche in virtù di quale bizzarrìa della Storia,
mi hanno fatto sorridere ed inquietare allo stesso tempo.
Forse che gli avi vivono ancora in noi?
Che l'albero genealogico assoluto sia da riesaminare ogni tanto, per capire quali sorprese sono in agguato perchè tese da esseri che invece crediamo defunti e sepolti?.
Quando invece sono vivi vegetissimi e intriganti fors'anche più dei vivi.
Vivi che a quanto pare sovente sono zombi zombienti impossibili da ridestare dal loro morto sonno.

Nato come commento odierno su Effetto Risorse.
Grazie a Luigi Sertorio  e molti altri, per l'ispirazione.

Marco Sclarandis

Saturday, December 8, 2012

Un Sole lì buttato a vanvera

Di Marco Sclarandis

Non posso rassegnarmi
vedere tutto quello spazio
in alto vuoto intorno

estratto dal nulla con astuzia
primizia di qualunque inizio
sprecato
con tanta noncuranza
un Sole lì buttato a vanvera
una Luna a casaccio
sistemata
tanto perché una Terra orbiti
s’un’ellisse non troppo
sgangherata
e con tale andazzo ammassi
di stelle di pianeti di galassie

sparpagliati come cani sciolti
noi qui sempre più stipati
a istupidirci
per innalzare stipiti
solai volte ed architravi
in modo da poterci
accasare tutti
rinuncio al volume della fossa
anche dell’urna cineraria

prossima ventura
pur di sapere adesso quale
fosse dell’Architetto il
vero intento.

Thursday, October 30, 2014

Siamo Prìncipi o vanagloriosi?

In  concreto, ci sarebbero ancora altri mille miliardi di barili di petrolio estraibili dal Pianeta.
Che poi questi siano la metà o un un quarto di questo migliaio, o anche il doppio, il ragionamento non cambia.

La differenza con il passato è che l'energia, le risorse minerarie e le conoscenze necessarie per estrarre questo petrolio non sono le stesse del passato petrolio estratto.

Occorre molto di più di tutto ciò.Quanto esattamente non serve nemmeno saperlo, è sicuramente più di quanto non vorremmo che fosse.

Tradotto in denaro, occorre molto più denaro che in passato per estrarre lo stesso barile di petrolio.

Ma il denaro è una risorsa psico-fisica.
Perchè innanzitutto è una misura, sebbene aleatoria, della fiducia diffusa tra le persone.

Questa è la vera sostanza che alimenta la tragedia in cui stiamo vivendo.

Stampare sempre più denaro è utile fino a quando le persone si fidano e credono che quel denaro sia convertibile in qualcosa di desiderabile, che sia materiale o immateriale fa lo stesso, ma reale e quindi esistente, sia pure in un futuro prossimo.
Ormai la quantità di sfiducia esistente nell'animo della gente è superiore alla fiducia che la gente, comunque, ripone vicendevolmente negli altri.

Solo che la sfiducia, pur essendo superiore alla fiducia, non viene riconosciuta ed ammessa e quindi è come un macigno in bilico sul pendio d'un monte, pronto a rovinare a valle con la minima scossa.
E in fondo alla valle c'è proprio quella fiducia tutta quanta e sempre più ammassata, come quel denaro stoltamente stampato.

L'orrore pronto a devastare orde di genti deriva dal fatto che solo una piccola parte è pronta psicofisicamente ad adattarsi a vivere con una decurtazione del petrolio rapida e profonda.E questa decurtazione dipende ora più che mai dal denaro, e questo a sua volta, proprio dal precarissimo equilibrio tra fiducia e sfiducia acquattato nell'animo delle persone.

Quanto prima avverrà il collasso finanziario di questa finanza che alimenta questa economia psicotica, nel senso che rifiuta la constatazione della finitezza di tutte le cose, più sarà possibile risalire dal baratro in cui stiamo da tempo discendendo, con balzi sempre più rudi.

Nello specifico italiano, si cercano soluzioni ad un'equazione irrisolvibile, come chi cercasse la frazione corrispondente alla radice quadrata di 2, frazione che sappiamo da oltre due millenni, non esiste.
La radice di 2 esiste ma non è una frazione. Se si vuole ridurre la radice di 2 ad una frazione, bisogna rivolgersi alle frazioni continue, che sono infinite somme di divisioni di numeri interi.
Sempre frazioni sono, ma più complesse.

Noi, Italiani per primi, saremmo più che dei principi, dei sovrani, di un resuscitato Rinascimento, se accettassimo la realtà derivante dal Dirupo di Seneca, della Dittatura dei Fatti, della invincibile ed arcigna Zia Iner (l'inerzia, per intenderci) e adoperassimo le risorse di cui ancora disponiamo per uscire quanto più più possibile indenni dall'era
della Maligna Cuccagna derivante dall'energia dei combustibili fossili e fissili ed entrare in un Antropocene che possa durare un pochino di più di un secolo di vanagloria.

Marco Sclarandis.

Sunday, October 23, 2016

Gomboc, (nogomblotto!)

Voglio proporre una particolare analogia tra le chimere, gli zombi, il totalitarismo ed uno oggetto fisico dalle particolari proprietà geometrico-matematiche.Magari anche due
Oggetto che conquistò la copertina di Le Scienze del Maggio 1981, numero 153.
Già non è facile rimetterlo a posto con tutte le facce dello stesso colore nella condizione di massimo ordine, ma se qualcuno lo smonta e scambia anche solo uno spigolo o un vertice con un'altro, e se le facce non sono presentate in ordine, diventa difficilissimo accorgersi della manomissione.
Immaginiamo allora l'antroposfera simile ad un particolare cubo magico (nome dato in quella copertina al cubo di Erno Rubik).

Fisicamente, il cubo, è possibile metterlo in qualsiasi tipo d'ordine o disordine.
Si sottintende che lo stato di ordine sia quello con ogni faccia dello stesso colore.
Smontandolo e rimontandolo possiamo creare ordini iniziali di qualsiasi tipo, entro certi limiti,ovviamente.
Non esistono impedimenti fisici,leggi fisiche, nel far questo.
Ma la scelta d'un ordine iniziale, pur essendo riconducibile ad una legge fisica, dipende dal desiderio dalla mente, dall'azione di un essere umano.(Lasciamo perdere un robot umanoide che ci metta gli artoidi o le pinze).

Ecco allora che possiamo vedere come miliardi di menti umane stiano comportandosi in maniera illogica e letalmente irrazionale, nel manipolare gli strumenti necessari per proseguire una lunga vita sul pianeta Terra.
E, le facce della "Sfera isomorforubika" se possiamo chiamarla in questo modo, sono molto più che 54, (3x3x6).
Quindi, moltissimi non si rendono nemmeno conto e in un modo irrimediabile, che é impossibile ottenere un certo ordine finale partendo da un certo ordine iniziale.Rigirare e rigirare le facce non serve a nulla, se qualcuno ha manomesso l'oggetto e noi non riusciuamo ad accorgercene.
Eppure se soltanto maneggiassero il cubo di Rubik, capolavoro di creazione di complessità
da un minimo di semplici azioni,potrebbero capire quanto erronea sia la loro visione del mondo 
e delle conseguenze da questa derivantesi.

L'altro oggetto è il Gomboc, una strana patata che ritorna sempre in piedi, comunque sia gettata 
e fatta rotolare per terra.Ma che nasconde un segreto molto più affascinante di quei giochi regalati insieme ai formaggini , negli anni sessanta.Anche questo oggetto, frutto del lavoro di due ungheresi stimolati dalla teoria di un russo.
Troppi vogliono vivere come zombi, illudendosi così di realizzare delle chimere.
Ma la dittatura dei fatti, cioè delle leggi fisiche, che permette alcune cose, nulla può per obbligare per costringere tali zombi a destarsi, se non lasciare che la morte reale li ghermisca.
E forse un attimo prima, ma troppo tardi, si risveglino.

Marco Sclarandis

Wednesday, June 19, 2013

Un Po di petrolio.


 Fonte immagine: Wikipedia

Chiunque sia stato a Torino e abbia visto il Po durante la sua portata ordinaria, e riesca a immaginarselo come un fiume fatto di solo petrolio, può immaginare un fatto che poche persone al mondo tengono davvero in considerazione.

Oggi, tutta la civiltà che consideriamo moderna, e quindi nè arcaica e nè antica, esiste in virtù del flusso di un fiume di petrolio simile a quello del Po a Torino, nelle normali condizioni di portata.
Per chi vuole una misura più precisa, centosessanta metri cubi al secondo.
La portata media del Po alla foce è di circa dieci volte tanto, ma  in confronto ad altri fiumi è sempre poca cosa. 

160, centosessanta, metri cubi al secondo
Ovvero l'equivalente di mille barili di petrolio estratti ogni secondo dall'intero pianeta Terra.
Disperso in centinaia di milioni di rivoli, questo fiume oleoso, già insignificante di per sè se fosse radunato in un unico flusso, non viene percepito da miliardi di persone, se non quando cessa di scorrere, anche solo negli iniettori della propria automobile.

Dev'essere anche per questo motivo che sono poche le persone al mondo a interessarsi davvero
alle conseguenze del picco dell'estrazione del petrolio stesso.

La civiltà moderna, cosidetta, è stata possibile grazie al petrolio.
E' iniziata con il carbone, ma è il petrolio che l'ha portata ai fasti, e nefasti pure, che conosciamo da più d'un secolo, ormai.
Il petrolio non è solo energia estremamente concentrata ma sopratutto è un concentrato di materie prime che come tale quasi non esiste in natura.
Non c'è nulla oggi, che può sostituire questa fetida ambrosia oleosa in breve tempo, e per breve intendo dire anni, non secoli o decenni.
Sopratutto se non si cerca con la massima urgenza di sostituirla.

Finora abbiamo estratto circa mille miliardi di barili di questo prodigioso liquido e altrettanti se ne potrebbero estrarre.
Se ne potrebbero, perchè i mille miliardi già estratti erano quelli più a portata di mano, o meglio di trivella,
e li abbiamo estratti nell'arco di centocinquant'anni.
Questi secondi mille miliardi, non sono più a portata, ma a sfida, di trivella, e di tecniche estrattive costose e perniciose.E se estratti al ritmo attuale, finirebbero in meno di mezzo secolo.

Questa è la verità che sta sgorgando dai pozzi sempre più putridi dell'informazione globale e che solo scordando con assillante menzogna e propaganda si può mettere a tacere.

Chi vuole illudersi con la visione di fiumi galattici e melliflui d'energia gratuita ottenuta con mezzi che sono
solo adatti a creare fiabe e saghe neomedievali lo faccia pure.
Almeno metà dei mille miliardi di barili estratti fino ad ora avremmo potuto impiegarli per prepararci
alla fine dell'oleosa cuccagna.

E invece sono andati letteralmente in fumo e buttati come stracci in mare.
Degli altri mille potremmo, con una eroica dedizione, farne un uso diverso, giusto per non trovarci in meno di una generazione a maledirci per la nostra colpevole ignavia.

Si può vivere senza petrolio?

Come no, l'abbiamo fatto per migliaia di anni.
Basta accontentarsi di un po'd'insalata condita con un po' d'olio, d'oliva, non tratto dalle pietre.
E vivere con l'intensità d'una lumaca e la longevità d'un topolino.

Con l'ultima frase ho esagerato, sono ancora sotto l'effetto delle esagerazioni da petrolio.

Marco Sclarandis