Thursday, January 31, 2013

SENZA RIMEDIO EVO


In questo momento ho pensato a cosa succederebbe se proseguiamo in questo pianeticidio, ovvero ho immaginato che il disastro, il collasso sistemico, la carenza di risorse di supporto, accada ORA.

Con mio marito parlo molto di questo crimine e lui saprebbe salvarsi e salvare me non avendo dimenticato arti primitive come caccia e pesca. E con armi non tradizionali.

Ma torniamo ad ORA.
Luci spente, computer spento.

So uscire da dove mi trovo, e sento già molte lamentele. Non spreco tempo a spiegare che la luce non tornerà presto, non mi ascolterebbero. Son convinti che LA LUCE TORNA come sempre, per garantire tutti i vantaggi e confort che abbiamo.

Io però esco, prendo l'auto che per fortuna ha il carburante per tornare a casa. Le strade poco illuminate e piene di gente incavolata non sono una meraviglia. Non posso telefonare a nessuno, tutto morto. Ma so che a casa ci si aspetta.

Mentre passo in macchina vedo un sacco di gente che si ferma agli incroci e, con lentezza e diffidenza, supera l'ostacolo. Andando piano ascolto i motivi del crollo dei sistemi di elettricità e telefonia: colpa del Governo, dell'Europa e probabilmente dei marziani.

A casa è tutto buio, ma i vicini di casa, perlopiù vecchietti o famigliole intenti a passare il tempo a cercare di ampliare l'edificato per costruire gabbiotti, ripostigli, garage e altre stanze (il verde che rimane è grande come un vaso di geranio, ma questa ragazzi è la crescita) si ritrovano a cianciare al buio, cercando di capire che succede.

Io devo entrare nel mio cortiletto e quindi scendo, e a calci apro il cancello che elettrico non è più.

Mi concentro su cosa devo fare prioritariamente con la macchina e capisco che userò il mezzo solo in casi gravissimi. Non mi è chiaro se posso fare carburante senza elettricità, ma lo scoprirò subito andando in bicicletta dal benzinaio a parlarne. Giusto per sapere, se posso fare un po' di scorta, per la fuga. Infine vedo di fare scorta di cibo a lunga durata, ma senza dare nell'occhio e così di farmaci. Trovo dei recipienti per tenere l'acqua, sospetto anche una ridotta erogazione.

Non abito nelle suburbia urbane, dove probabilmente scoppierebbero caos e furti, non penso che crollerà tutto subito, ma uno scossone ci sarà quanto prima.

Aspetto mio marito che provenendo da lontano, ci mette più tempo, ma arriva.

Decidiamo solo di aspettare (per pochissimo tempo) segnali per capire se la crisi è superabile con una periodo di scorte ridotte (energia elettrica acqua cibo carburante) e quindi procrastinare a quel periodo la scelta della fuga dallo sprawl urbano, oppure siamo nella m***a.

Il caldo eccessivo degli ultimi ANNI, che mi ha portato a sognare di avere almeno una volta ogni tanto brividi di freddo, era un segnale, misto all'instupidimento mediatico (troppe televisioni, troppi programmi di cucina, o luoghi dove vedi l'uno contro l'altro armati a disquisire del nulla, tipo circo romano, notizie false, imbarbarimento generale da pubblicità che sposta il racconto della vita al falso) e all'aumento DI TUTTO. 

Poco alla volta, ma aumenta tutto.
Lo stipendio no.

Se è vera la seconda ipotesi, senza tempo per trovare una via di fuga, occorrerà solo scappare portandosi via le cose essenziali e se stessi e le capacità primitive, uniche ad essere utili in un ritorno al Medio Evo senza rimedio.
Chi ha montagne impervie vicine le usi, ma sappia che sono scomode.

Wednesday, January 30, 2013

Il perchè del blog "Rimedio-Evo"


Il video che segue è tutto in inglese, ma anche se non masticate l'inglese, se andate al minuto 1.22, dice una cosa profondamente vera:

"Se c'è un numero sufficiente di persone che dicono che una cosa è vera e un sufficiente numero di persone li ascoltano, allora quella cosa diventa vera"

Non vi fa venire in mente qualcosa di utile che potremmo tutti fare? Senza bisogno dei soldi dei fratelli Kock e, magari, cominciando con un piccolo blog?


Le ragioni del Medio Evo incombente


MAN from Steve Cutts on Vimeo.

Se avessi vent'anni



Come vorrei avere vent’anni
fasciarmi i fianchi il dorso e l’addome
di trinitrotoluolo e pulsante per l’accensione
m’immagino l’incommensurabile istante
durante il quale si dice  trascorra
la vita fotogramma per fotogramma
ma non vorrei in quel momento distrarmi
ma godermi la scena presente
centesimo per centesimo d’ogni secondo
e potendo farlo da plurimi punti di sguardo
vedermi come un Sansone nel Tempio
gremito di filistei tumultuosi ed untuosi
diventare un piccolo sole
che arde carne ed acceca pupille
che sventra ingozzate budelle
che spacca ossa da mollezze marcite
che trancia dita avvinghiate a pecunio
che strappa capelli di seduzione triviale
che rende corpi dimentichi d’anima
letame da sparpagliare nei boschi
indegno pure di finire nell’orto
ne ho fatti venti ne ho fatti quaranta
il terzo quinto del secolo avanza
ma se avessi vent’anni di nuovo
Eva i tuoi fianchi le tue mani il tuo ventre
vorrei fossero l’onda frangente
sul mio fragile corpo d’Adamo.

Tuesday, January 29, 2013

Ustica, missili e Tavole

Avete letto bene: Ustica missili e tavole.

Non ostriche, Messico e nuvole.

....continua spiegando che ci sono cose che stanno «sopra il tavolo» e altre che stanno «sotto il tavolo», e conclude: «Non è che quello che c’è sotto il tavolo tu lo devi spiegare tutti i giorni. Ci sono delle cose che non possono e non devono avere delle risposte».

Questa frase, tratta da un articolo comparso oggi su LA STAMPA a proposito di Ustica e presente in un filmato che potete vedere su You Tube è un perfetto aforisma multiuso.In fondo trovate il link.

Ancora più versatile di un coltellino svizzero.

Al posto dei puntini ci dovrebbe essere un nome e cognome, ma per carità di Patria e perchè "accà nisciun è fess"
mettiamo solo un indizio che chi non ha perso la memoria può adoperare per trovare l'identità del personaggio.
L'"Unto" delle discoteche, dei roboanti anni ottanta ovviamente.
Da non confondersi con un altro ben più celebre "Unto" che però frequenta tutt'ora e più che mai obsoleti tubi catodici e più contemporaneee fototavolette LCD TFT

«Ci sono cose che stanno «sopra il tavolo» e altre che stanno «sotto il tavolo»........................

Ora trasferiamo l'aforisma nell'ambito delle faccende ambientali.
A scelta.
Da Taranto a Malagrotta, da Bussi sul Tirino a Bhopal all'Alberta, che non è una squinzia, cioè una teenager, cioè una ragazza, bensì un territorio canadese dove sventuratamente si trovano milioni di tonnellate di sabbie bituminose.

«Ci sono cose che stanno «sopra il tavolo» e altre che stanno «sotto il tavolo», e conclude:

(Mi sovviene una celeberrima frase Scespiriana "Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia, Orazio").

«Non è che quello che c’è sotto il tavolo tu lo devi spiegare tutti i giorni. Ci sono delle cose che non possono e non devono avere delle risposte»

Te lo spiega poi un pittoresco carcinoma al fegato o un mesotelioma al polmone, ma con una calma della durata di anni, per non allarmarti inutilmente.

Più penso al soprannome che diede Martin Rees a questo secolo e a quello che diede Eric J. Hobsbawm a quello passato, più mi stupisco che i Maya non abbiano specificato che di "GIORNO DEL GIUDIZIO" si doveva intendere e non solo fine di un grandioso ciclo temporale.

Secolo breve, quello passato, secolo finale questo che sta nelle nostre mani come sabbia stretta in collo di clessidra.

Vado a dare un'occhiata sotto il tavolo.
Ciao!

Marco Sclarandis

Per i più curiosi:

http://www.lastampa.it/2013/01/29/cultura/opinioni/editoriali/giustizia-a-tentoni-Idy271NryAYow5pPUfdwTP/pagina.html

Monday, January 28, 2013

            17.000.000.000    92   2.000



Uno degli aspetti più terrificanti della Natura è la quantità smisurata di vittime sacrificali che impiega per perpetuare ogni singola specie.
Basti pensare ai miliardi di invertebrati che vengono al mondo solo per essere pranzo, cena o colazione di qualche altra vittima che condivide con essi una sorte simile, anche se appena più differita.Senza nemmeno riuscire a procreare.
Questo solo fatto ci dovrebbe far riflettere su quanto debba essere diversa dalla nostra, la coscienza d'un gamberetto o di una mosca .Proprio ora un minuscolo moscerino, attratto dal lucore azzurrognolo del video, s'è messo a ronzare tra una riga e l'altra di questo scritto.Se n'è già volato via.
Non credo che sia stato per il significato terrificante ma ignoto, per lui, della frase iniziale.

In Natura i pensionati sono una rarità assoluta.
Forse sarà per questo motivo che pure noi umani in tutta la nostra storia lunga centinaia di millenni,
siamo riusciti a darci l'istituto della pensione di massa da solo più di un secolo.E potrebbe sparire prima della fine di quello corrente.
Questi pensieri, appena esposti, mi sono serviti per introdurre una domanda che rivolgo al lettore di questo blog:
Secondo te, quali sono i numeri che sono fondamentali per orientarsi in questo labirinto, anzi meglio (o peggio) ginepraio ardente che è diventato il pianeta Terra?
Lasciamo stare quelli delle lotterie.
In Natura esistono numeri e numeri fondamentali, da quelli delle masse delle particelle elementari, a quelli delle distanze astronomiche, passando per quelli delle strutture genomiche.
Ma, non sono numeri che coinvolgono e interessano direttamente la maggior parte delle persose che vivono sbarcando un lunario.

Eppure, se la gente prestasse un minimo d'attenzione a queste tre cifre gli si spalancherebbe un nuovo mondo davanti agli occhi: 17.000.000.000   92   2000.
A te lettore l'onere e l'onore d'interpretare il loro significato.
Non c'è niente d'esoterico.
O di trascendentale.
Al contrario è tutto molto terreno, prosaico e materiale.
Ma come nodi d'una rete numerica universale, queste trecifre sono collegate ad altre cifre, alcune di queste rappresentate dall'insieme degli interi che vanno da uno a trentaseimilacinquecentoventicinque.
Con poche ma esistenti eccezioni che superano questa cifra.
Un aiuto.
Una straordinaria Rita indossò con fierezza e grazia una di queste eccezioni.

Marco Sclarandis



Friday, January 25, 2013

La teoria della resilienza di Holling



La patologia del management delle risorse naturali secondo Holling

L'idea di Minsky che la stabilità genera instabilità è un tema importante in ecologia. La "Patologia del management delle risorse naturali è descritta come segue da  Holling and Meffe :

“Quando si riduce il dominio di variazioni naturali in un sistema, il sistema perde resilienza.”




Holling’s “Pathology of Natural Resource Management”

Minsky’s idea that stability breeds instability is an important theme in the field of ecology. The “Pathology of Natural Resource Management” is described by Holling and Meffe as follows:

“when the range of natural variation in a system is reduced, the system loses resilience.”

Wednesday, January 23, 2013

Dedicato a quelli che non sono nessuno



Dedicato ai nessuno

I nessuno: i figli di nessuno  I buoni a niente

Quelli che non parlano lingue, ma solo dialetti
Quelli che non hanno una religione, ma soltanto superstizioni
Quelli che non sono artisti, ma solo artigiani
Quelli che nonfanno cultura, ma solo folklore
Quelli che non sono esseri umani, ma risorse umane
Quelli che non hanno un volto, ma soltanto braccia
Quelli che non hanno un nome, ma soltanto un numero
Quelli che non appaiono nella storia universale, ma soltanto nella stampa locale
I nessuno che valgono meno della pallottola che li uccide


h/t kelebek

Thursday, January 17, 2013

Ma queste cose, le facciamo apposta per farci del male?

David Horton dice le cose come stanno.

Cambiare tutto perché tutto cambi

  • Più CO2 c'è nell'aria, più estraiamo carbone, petrolio e gas.
  • Più distruggiamo gli oceani, più pesce cerchiamo di pescare
  • Più sono frequenti e disastrose le perdite di petrolio nel mare, più velocemente cerchiamo di sviluppare le trivellazioni offshore.
  • Più si degradano le foreste, più introduciamo riduzioni, tagli, caccia e pascolo
  • Più si vede che la grande barriera corallina comincia a collassare, più ci facciamo passare le navi attraverso.
  • Più specie si dirigono verso l'estinzione, più c'è distruzione dell'habitat, caccia e bracconaggio.
  • Più ci preoccupiamo di insetti e erbe infestanti, più introduciamo gil OGM.
  • Meno c'è di terreno coltivabile, più ci autorizziamo miniere sopra.
  • Più aumenta la diffusione del cancro, più pompiamo sostanze carcinogeniche nelle nostre case, nella nostra aria, e nel nostro cibo..
  • Via via che il problema dell'energia ci strangola sempre di più, inventiamo e vendiamo sempre più aggeggi energivori.
  • Più i fiumi si disseccano, più acqua destiniamo all'irrigazione.
  • Più gli incendi danneggiano l'ambiente, più crescono le cause che li generano.
  • Più il mondo è invaso dai rifiuti, più schifezze in plastica sono prodotte e incartate con imballaggi eccessivi.
  • Più i rischi dell'energia nucleare appaiono chiari, più forti le grida per usarne di più.
  • Più cresce la necessità di leggi per la protezione dell'ambiente, più rapidamente quelle esistenti vengono eliminate.
  • Più chiara diventa l'evidenza per l'imminente catastrofe planetaria, maggiore diventa il rifiuto di accettare l'evidenza. 

Sembra quasi che lo facciamo apposta per scassare il pianeta






Plus ca change, plus ca change

* The more CO2 in the air the more coal, oil, gas we dig and drill.
*The more the oceans are ruined the more fish we catch.
*The more frequent and disastrous are marine oil spills the more rapid the development of offshore oil drilling.
*The more the forests are degraded the more clearing, logging, shooting, grazing we introduce.
*The more the Great Barrier Reef begins to collapse the more shipping we send through it.
*The more species head towards extinction, the more habitat destruction, hunting, poaching.
*The more concern about pests and weeds the more introductions of GMO.
*The less farmland available the more mining is approved in it.
*The more cancer rates rise the more carcinogenic chemicals we pump into our homes, air, food.
*As energy use strangles the planet more and more energy guzzling devices are invented and sold.
*The more the rivers dry up the more the irrigators take from them.
*The more fire damages the environment the more it is introduced into the environment.
*The more the world drowns in waste the more plastic crap is produced and wrapped in excessive packaging.
*The more obvious the dangers of nuclear power become the louder the cries for its greater use.
*The greater the need for environmental protection and regulation the faster the removal of existing protections.
*The clearer the coming planetary catastrophe the greater the refusal to accept the evidence for it.

It’s almost as if we were hell-bent on wrecking the joint.



Monday, January 14, 2013

La teoria del picco del petrolio confutata con solidi argomenti

(Da https://idiotaignorante.wordpress.com/2012/11/17/la-deriva-dei-continenti-forse/)



Proprio l’altro giorno ho letto una notizia molto bella. In pratica si prevede che, grazie alle nuove tecnologie di estrazione e raffinamento del petrolio, nonché ad un consumo ottimizzato e più efficiente, gli USA per i il 2020 riusciranno a diventare indipendenti dal petrolio del Merdistan. Questo vuol dire tante cose, tutte quante fiche. Tanto per iniziare, è la confutazione pratica dell’idiotissima storia del picco del petrolio che tutti gli ecostronzi vanno a blaterare da anni.

Non che ci volesse un genio a confutarla, basta farsi un paio di conti: ok le stime, ma le stime sono destinate a variare col progredire della tecnologia. Che valore ha la merda? Nessuno. Ma se uscisse un motore a merda, ecco che ne avrebbe un sacco, giusto? 

 A quel punto ogni cesso convoglierebbe la merda ad un merdatore che la convertirebbe in compostaggio merdonico che fa partire le macchine a merda e bla bla bla, insomma, quello che voglio dire è che non bastano le risorse in sé per la stima, bisogna tener conto della tecnologia e della sua evoluzione, e in base a questa aggiornare le stime.


Friday, January 11, 2013

Anti-intellettualismo: un pensiero di Isaac Asimov

h/t Gabriele




«L’anti-intellettualismo è stato un costante tarlo che si è insinuato nella nostra vita politica e culturale, nutrito dall'idea sbagliata che in democrazia la nostra ignoranza valga quanto l'altrui conoscenza» (Isaac Asimov)







Wednesday, January 9, 2013

Troppe mani scavano crateri

Di Marco Sclarandis

 
 
Troppi umani ancora sottomessi
a voleri d'orifizi e doveri di sfinteri

troppe mani scavano crateri
cui unico criterio è brama di tesori
animi di troppo anche per un inferno
mimi intruppati dietro capocomici
pappi sparpagliati da tifoni su deserti
quanto a lungo aperte queste trappole

senza nemmeno che prede divengano trofei
ma nel chiasso uno è rumor di scrocco 
s'un altro mondo dev'essersi sbloccato un uscio.
 
 
 
 
 
 

Dar da bere agli assetati (anche se sono Koala)


(Questa foto è del 2009, ma la situazione in Australia quest'anno è ancora peggiore)

Monday, January 7, 2013

Agghiacciante: uccidere le tartarughe per divertimento

da "Decline of The empire" e se potete leggete tutto l'articolo, perché è veramente agghiacciante. 





CLEMSON, S.C. (AP) Lo studente dell'università di Clemson, in Sud Carolina, Nathan Weaver ha creato un esperimento per cercare di capire come aiutare le tartarughe ad attraversare la strada. Ha finito per ottenerne una visione del lato oscuro dell'anima di alcuni esseri umani.

Weaver ha messo una realistica tartaruga di gomma nel mezzo di una corsia di una strada trafficata vicino al campus. Poi si è allontanato e ha guardato per l'ora che è seguita di come sette guidatori hanno deviato e hanno deliberatamente schiacciato l'animale. Molti altri hanno apparentemente provato a colpirlo, senza riuscirci.

....

A volte, gli esseri umani sentono il bisogno di provare che sono la specie dominante su questo pianeta prendendo un veicolo di metallo da due tonnellate e schiacciando una creatura indifesa sotto le ruote, ha detto Hal Herzog, professore di psicologia all'università di Western Carolina

 ....

Herzog ha chiesto a una classe di circa 110 studenti sul punto di dare l'esame se avevano mai intenzionalmente schiacciato una tartaruga o se erano stati in una macchina con qualcuno che l'ha fatto. Trentaquattro hanno alzato la mano, circa due terzi maschi, dice Herzog autore di un libro sulla relazione che gli umani hanno con gli animali intitolato "Alcuni li amiamo, alcuni li odiamo, alcuni li mangiamo."

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CLEMSON, S.C. (AP) — Clemson University student Nathan Weaver set out to determine how to help turtles cross the road. He ended up getting a glimpse into the dark souls of some humans.

Weaver put a realistic rubber turtle in the middle of a lane on a busy road near campus. Then he got out of the way and watched over the next hour as seven drivers swerved and deliberately ran over the animal. Several more apparently tried to hit it but missed.

....

Sometimes humans feel a need to prove they are the dominant species on this planet by taking a two-ton metal vehicle and squishing a defenseless creature under the tires, said Hal Herzog, a Western Carolina University psychology professor.
.... Herzog asked a class of about 110 students getting ready to take a final whether they had intentionally run over a turtle, or been in a car with someone who did. Thirty-four students raised their hands, about two-thirds of them male, said Herzog, author of a book about humans' relationships with animals, called "Some We Love, Some We Hate, Some We Eat."

Sunday, January 6, 2013

I tre felini dell’Apocalisse e i quattro gatti dell’abboccafesso

Di Marco Sclarandis 

Esistono tre felini, nella fattispecie dei gatti domestici, che sono diventati soggetti famosi della storia. Uno di questi è il famoso Gatto del Cheshire personaggio inventato da Lewis Carroll, apparso per la prima volta nel 1865 in “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” e divenuto pure protagonista di cartoni animati molto divertenti. L’altro, attore suo malgrado di un celeberrimo esperimento mentale, come quelli, gli esperimenti, che adorava l’ancora più celebre fisico della Teoria della Relatività, generale e ristretta. Solo che il micio in questione era stato inventato da Erwin Schrödinger, per imbastire un ipotetico esperimento riguardante l’enigmatica Teoria dei Quanti. Un terzo gatto si nasconde dietro un gioco linguistico tra le parole “Energia” e “Catalizzatore” parole che fuse ed abbreviate generano il semi acronimo E-Cat.

Il marchingegno che sta dietro questo nome non ha niente a che fare con i sornioni, astuti e indipendenti animali domestici, tranne che per un aspetto particolare, che verrà esposto per ultimo. E’ invece un’apparecchiatura che secondo il suo inventore, che ha un nome talmente comune tanto da essere quasi sinonimo di perfetto anonimo, sconfinante negli incantesimi, i totem e gli amuleti magici. Questo E-Cat, nelle intenzioni del suo inventore dovrebbe fornire energia a costi irrisori, tratta da reazioni nucleari che sono tuttora soggetto di faticose indagini. Reazioni chiamate collettivamente LENR e che potrebbero davvero dischiudere un nuovo capitolo della fisica. Ma che la Natura per ora cela tra i suoi veli, sottilmente ma non maliziosamente.

Tuttora il famigerato catafelino, pare proprio funzioni né più e né meno come i suoi omonimi in carne, ossa, pelliccia, e polpastrelli. Reazioni chimiche, elettrochimiche, seppure non digestive. Da cui derivano un po’ di tepore, qualche balzo energetico ma nulla più.

Poi esistono i soliti quattro gatti che possono anche diventare quarantaquattro come nella famosa filastrocca, e anche un branco innumerevole, se bene ammaestrati. E sono quelli che abboccano come dei fessi a qualsiasi annuncio mirabolante che prometta miracoli allo stesso prezzo delle seccature. Peccato che in questa parte del multiverso, la scienza, la magia, la prestidigitazione e il banale inganno o raggiro siano àmbiti sufficientemente separati. Peccato per i “Signor Rossi” e i loro fanatici seguaci.

Solo nella matematica esistono delle magie sconcertanti come per esempio la scoperta dell’ultranumerosità dei numeri irrazionali e delle geometrie non euclidee, che portarono un fecondo scompiglio nel mondo dell’umana conoscenza. Per ora l’E-Cat, s’è rivelato essere uno straordinario pifferaio magico, capace però d’incantare parecchie specie di mammiferi e non solo i pure astuti piccoli roditori.

Saturday, January 5, 2013

Questo è il mio umano



Questo è il mio umano

Ce ne sono molti come lui, ma questo è il mio




Wednesday, January 2, 2013

La carezza sul naso del mulo

di Marco Sclarandis


Se mai avete provato
Una carezza sul vello del naso del mulo
O non vi ha turbato lo spasimo
Dell’agonia d’una mosca
Impigliata su una macchia di miele
Nemmeno un fiore avete sottratto
Per il viso d’un essere umano
Se non vi siete fatti distrarre
Da cupi pensieri
Con musica meravigliosa
Fate presto qualcosa
Che vi congiunga il cuore alla vita
Poiché verranno
Non si potrà neanche contarli
Saranno orripilanti chimere
Strapperanno capelli
Spaccheranno denti
Svuoteranno occhi
La loro sola presenza
Sarà rimpianto di non essere mai nati.


Tuesday, January 1, 2013

Il secchio bucato: un pensiero per il 2013


Da "Learning from Dogs" - dedicato all'amico Maurizio Pallante 
(immagine: dipinto di Giovanni Segantini)






Una vecchia signora cinese aveva due grossi secchi che appendeva ai lati di un palo che portava sul collo


Uno dei secchi era bucato e aveva una fessura mentre l'altro era perfetto e portava sempre un carico di acqua completo

Alla fine delle lunghe camminate dalla sorgente alla casa, il secchio bucato arrivava soltanto mezzo pieno.

Per due anni, tutti i giorni succedeva sempre la stessa cosa, con la donna che portava a casa soltanto un secchio e mezzo di acqua

Ovviamente, il secchio perfetto era molto orgoglioso del suo risultato.

Ma il povero secchio bucato si vergognava di quello che pensava fosse un fallimento e si sentiva miserabile perché poteva fare solo la metà di quello che era stato fabbricato per fare.

Dopo due anni di quello che percepiva come un amaro fallimento, il secchio parlò un giorno alla donna alla sorgente.

"Mi vergogno di me stesso, perché il buco che ho in un fianco fa si che l'acqua si perda lungo tutta la strada fino a casa tua"

La vecchia signora sorrise, "ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non nella parte dell'altro secchio? Questo è perché ho sempre saputo del tuo problema e così ho piantato semi di fiori dalla tua parte del sentiero. Quando camminiamo verso casa, sei tu che li annaffi. Per due anni, ho potuto cogliere questi bei fiori per decorare la tavola. Senza di te, non ci sarebbero queste cose belle a dare grazia alla casa"

Ognuno di noi ha il proprio difetto. Ma sono i buchi e i difetti che rendono le nostre vite in comune così tanto interessanti e ricche di soddisfazioni. Dovete soltanto prendere ciascuno per quello che è e cercare il buono in lui o lei.

Quindi, cari amici che siete secchi bucati, buona giornata e ricordatevi di sentire il profumo dei fiori dalla vostra parte del sentiero.



An elderly Chinese woman had two large pots, each hung on the ends of a pole which she carried across her neck.

One of the pots had a crack in it while the other pot was perfect and always delivered a full portion of water.

At the end of the long walks from the stream to the house, the cracked pot arrived only half full.

For a full two years this went on daily, with the woman bringing home only one and a half pots of water.


Of course, the perfect pot was proud of its accomplishments.


But the poor cracked pot was ashamed of its own imperfection, and miserable that it could only do half of what it had been made to do.


After two years of what it perceived to be bitter failure, it spoke to the woman one day by the stream.
 
‘I am ashamed of myself, because this crack in my side causes water to leak out all the way back to your house.’


The old woman smiled, ‘Did you notice that there are flowers on your side of the path, but not on the other pot’s side? That’s because I have always known about your flaw, so I planted flower seeds on your side of the path, and every day while we walk back, you water them. For two years I have been able to pick these beautiful flowers to decorate the table. Without you being just the way you are, there would not be this beauty to grace the house.’


Each of us has our own unique flaw.  But it’s the cracks and flaws we each have that make our lives together so very interesting and rewarding. You’ve just got to take each person for what they are and look for the good in them.


So, to all of my cracked pot friends, have a great day and remember to smell the flowers on your side of the path!